Similfascismo. Gli obblighi del regime: “Eliminare le notizie allarmistiche, pessimistiche, catastrofiche”

0 0

Gaetano Polverelli, capo ufficio stampa di Benito Mussolini fece dell’attenzione verso i contenuti giornalistici una vera e propria ossessione, tanto che emanò plurime disposizioni che oggi offrono la cifra dei bavagli di quell’epoca, che possono sempre ritornare.

Per esempio Polverelli scrisse: “I resoconti giudiziari devono essere controllati dal lato politico, eliminando tutto ciò che può nuocere al credito e agli interessi generali della Nazione”. E ancora: “Il giornale deve essere organo di propaganda dell’italianità e del Regime – Valorizzare le nuove opere italiane. Riprodurre in quadro le idee salienti espresse dal Duce nei discorsi più recenti. Movimentare tutte le pagine e specialmente la prima, con grandi titoli. Si raccomanda soprattutto una ardente passione di italianità e di fascismo, che deve illuminare il giornale in ogni suo numero”. Suggeriva, anzi disponeva, un “controllo dal punto di vista nazionale e fascista” sostenendo che bisognasse “controllare le notizie e gli articoli dal punto di vista nazionale fascista, ponendosi, cioè, il quesito se le pubblicazioni sono utili o
dannose per l’Italia o per il Regime” e “improntare il giornale a ottimismo, fiducia e sicurezza nell’avvenire. Eliminare le notizie allarmistiche, pessimistiche, catastrofiche e deprimenti”. Circa il lato sociale ecco il filo conduttore fascista: “..occuparsene dal lato organizzativo, e non da quello pietistico. Non si deve dare all’estero la sensazione di una miseria grave che non c’è. Non si deve battere la grancassa per raccogliere denari. Si può dare invece conto dell’organizzazione e dei risultati”.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21