“Aiutiamoli a casa loro”, “L’accoglienza è un sistema di sfruttamento inventato dalle cooperative rosse” e altre frasi più o meno dello stesso tenore sono state distribuite in quantità industriale dalla destra e in specie da Fratelli d’Italia. Ma in queste ore arriva il controcanto e proviene da uno dei feudi neri del Lazio, la Ciociaria, dove il sindaco di Ceccano, un piccolo centro a ridosso dell’Autostrada del Sole è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “The good lobby”. L’accusa, a vario titolo, per gli indagati è quella di corruzione in una associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per l’aggiudicazione di appalti di lavori pubblici finanziati col P.N.R.R. e per l’accoglienza dei migranti. Gli accertamenti sono stati avviati dall’ufficio di Roma della Procura Europea e poche ore fa gli investigatori della squadra mobile di Frosinone e del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine di Roma che hanno eseguito misure cautelari personali e sequestri emessi dal Gip del Tribunale di Frosinone nei confronti di un gruppo di soggetti gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per l’aggiudicazione di appalti di lavori pubblici finanziati col Pnrr e per l’accoglienza dei migranti. Tra i destinatari della misura degli arresti domiciliari c’è il sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, ex carabiniere, colonnello di Fratelli d’Italia, originario della Sicilia ma da temo inserito nel tessuto politico locale. Dunque “aiutiamoli a casa loro” ma se si può lucrare sull’accoglienza stanno bene anche a casa nostra.