“Sarà un’udienza lunga. Ci aspettiamo di strappare brandelli di verità, che venga ricostruita sempre meglio la figura di Giulio e che si riconosca che faceva un chiaro e legittimo lavoro di ricerca”, aveva dichiarato l’avvocata Ballerini, legale della famiglia Regeni, prima di entrare in udienza questa mattina, mentre nel piazzale antistante la cittadella giudiziaria di Roma era riunita la “solita” piccola ma risoluta scorta mediatica che sta accompgnando questo lungo processo sulla morte del giovane ricercatore italiano. Presente anche una delegazione di Articolo 21 con il coordinatore nazionale dei presidi, Giuseppe Giulietti.
Testimone importantissima dell’udienza di oggi la docente dell’università di Cambridge, Maha Abdelrahman, tutor di Regeni nel periodo in cui il giovane ricercatore era al Cairo. “Ho ricevuto la notizia della scomparsa di Giulio via mail il 26 gennaio del 2016. Subito ho collegato questa cosa all’anniversario della rivoluzione del 2011. Quando ho saputo della morte sono rimasta devastata e traumatizzata. Dopo la vicenda di Regeni non sono più tornata in Egitto anche per questioni di sicurezza, perché su alcuni media ero stata descritta come una spia”, ha detto, in videocollegamento con l’Inghilterra. Ha poi aggiunto di non aver “mai ricevuto o subito pressioni da parte del governo egiziano per non deporre e nemmeno i miei familiari. Giulio non ha mai avuto rapporti con le autorità inglesi e l’università di Cambridge gli aveva dato in parte un finanziamento, ma non una borsa di studio completa. Lui era una persona intelligente, matura e autonoma”.
La difesa degli 007 egiziani accusati dell’omicidio ha chiesto di acquisire la documentazione su cui si basano puntate di Report dedicate alla morte di Regeni; la Presidente della corte d’Assise ha autorizzato l’acquisizione delle due puntate. Nella prossima udienza verranno escussi l’ attuale ed ex Direttori dell’AISE, Caravelli e Malenti.