Prima le persone, appello per fermare il Protocollo-Albania

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Domani (29 ottobre) appuntamento a Roma Tre (Aula Ersoch, Ex Mattatoio di Testaccio, piazza Orazio Giustiniani, 4) siterrà l’evento-appello  “Fermiamo il Protocollo Albania”.

“L’accordo con l’Albania per la gestione delle richieste d’asilo di chi cerca rifugio in Italia rappresenta un tentativo di cancellare obblighi costituzionali e internazionali. Il fallimento di questo protocollo, come ampiamente previsto, è stato giustamente sanzionato dal primo tribunale della Repubblica, rivelandone un evidente vizio di legittimità già noto da tempo. La reazione del governo e della maggioranza è stata scomposta e minacciosa.  – scrivono i promotori – Una strategia che alimenta una pericolosa propaganda, utilizzando i migranti come capro espiatorio. Il ddl Sicurezza, già approvato dalla Camera e in discussione al Senato, va nella stessa direzione. Introduce pene per chi manifesta pacificamente per il diritto ad avere una casa, per il diritto a pretendere condizioni di vita dignitose dei detenuti, per il diritto a manifestare contro il negazionismo climatico e le inutili grandi opere, per il diritto a manifestare contro ingiustizie e guerre. La retorica xenofoba e l’erosione dei diritti umani e degli spazi di democrazia sono diventati un rumore di fondo che domina il dibattito politico, ignorando i più elementari principi del diritto. Ma avere la forza di una maggioranza in Parlamento non può giustificare tali violazioni. È giunto il momento di porre un freno a questo abuso continuo di leggi e iniziative che mettono in pericolo la nostra democrazia. Rivolgiamo un appello a tutte le forze democratiche e sane del Paese: a chiunque abbia a cuore i principi della nostra Costituzione, al mondo della scuola, dell’università, della cultura, alle reti e ai movimenti sociali. Incontriamoci a Roma per una grande assemblea pubblica. Uniamo le forze per difendere i diritti e la dignità delle persone, e riportiamo al centro del dibattito politico i principi fondamentali della nostra Repubblica. Non possiamo rimanere in silenzio. È tempo di dare voce al nostro dissenso”.

Le adesioni

A Buon Diritto, ACLI, Agapanto, Agedo, ALFI, Antigone, AOI, ARCI, Arcigay, Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, Articolo21, ASGI, Associazione per il rinnovamento della sinistra Casa dei Diritti Sociali, Circolo Mario Mieli, CNCA, Commissione Migrantes e Gpic Missionari Comboniani Italia, EDGE, Europasilo, Famiglie Arcobaleno, Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose, Gaynet, Giuristi Democratici, Intersex Esiste, Italiani Senza Cittadinanza, Libera, Libellula Italia APS, Link, Medici del Mondo Italia, Omphalos, Quore, ReCoSol, Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Rete Genitori Rainbow, UDS, UDU, UNIRE

E inoltre
Francesco Acquaroli, Mauro Biani, Paolo Calabresi, Luciana Castellina, Giuseppe Cederna, Ascanio Celestini, Roberto Citran, Giuseppe De Feo, Ciro D’Emilio, Davide Dormino, David Forgacs, Francesca Fornario, Elio Germano, Alberto Bebo Guidetti, Nicola Lagioia, Loredana Lipperini, Luigi Manconi, Mauro Palma, Paolo Pierobon, Daniela Poggi, Christian Raimo, Andrea Satta, Andrea Segre, Michele Sorice, Vincenzo Vita Carla Cantone, Magda Mercatali, Virginia Vicario, Laura Boldrini, Angelo Bonelli, Susanna Camusso, Paolo Cento, Paolo Ciani, Alfonso Colucci, Cecilia D’Elia, Nicola Fratoianni, Stefano Galieni, Francesca Ghirra, Marco Grimaldi, Riccardo Magi, Francesco Mari, Matteo Mauri, Matteo Orfini, Rachele Scarpa, Elly Schlein, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Sandra Zampa, Filiberto Zaratti

 

Per adesioni primalepersone2024@gmail.com


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