Lo stesso amore, gli stessi diritti

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La vera cifra di questo governo è la cattiveria. Non sapendo cosa fare in ambito internazionale, non avendo i soldi per varare una Legge di Bilancio che non vada a penalizzare le categorie più fragili, non riuscendo a offrire un’alternativa a coloro che hanno ridotto in miseria con l’abolizione del Reddito di cittadinanza e la negazione di ogni forma di salario minimo ed essendo più che mai divisi al proprio interno, non resta loro che accanirsi con furia ideologica contro le categorie che sembrano aver interesse a farsi nemiche.

Attenzione: da queste parti abbiamo sempre sostenuto che ideologico sia un aggettivo bellissimo perché senza ideologia i partiti sono privi di senso, e infatti questa è la condizione attuale della maggior parte di essi. Quando, però, essa si trasforma in una clava da brandire nei confronti degli avversari, allora siamo di fronte a una degenerazione che dev’essere stigmatizzata con la massima fermezza.

Dichiarare la Gestazione per altri (GPA) reato universale significa, difatti, solo privare di un sacrosanto diritto le coppie, non certo solo omosessuali e lesbiche ma anche etero, che in altro modo non possono avere un figlio. Si tratta, dunque, di una visione figlia dell’ignoranza, oltre che della cattiveria e di una concezione più che mai retrograda del rapporto fra genitori e figli.

Bisogna, quindi, far loro presente che padre e madre non sono per forza coloro che ti hanno messo al mondo, non sempre almeno. Papà e mamma sono coloro che ti hanno cresciuto, che ti sono stati vicini quando ne avevi bisogno, che si sono presi cura di te, spesso sacrificando se stessi, e che non ti hanno mai lasciato solo. Vale per qualunque genere di coppia ed è un inno all’amore. Senza contare che esistono donne straordinarie disposte a portare in grembo un bambino e poi a donarlo alla coppia che e ha fatto richiesta: un dono, per l’appunto, non una compravendita, non la squallida volgarità che viene descritta per meri fini propagandistici, non l’orrore che viene denunciato da una destra rimasta all’Ottocento sul piano di tutti i diritti.

Ma perché si comportano così? Perché sono in grande difficoltà. Pertanto, con una certa dose di cinismo, possiamo persino considerare questo provvedimento un fatto positivo. Non per le coppie che ne saranno drammaticamente penalizzate, non per il tessuto sociale destinato ulteriormente a sfibrarsi, non per le ingiustizie che creerà, non per bambine e bambini che vedranno criminalizzare senza motivo i propri genitori, non per la collettività, ci mancherebbe altro, ma per un interesse comunque nobile: mandarli a casa.

La loro furia contro tutte le minoranze, l’atteggiamento della Presidente del Consiglio in Aula, le parole di scherno con cui si è rivolta alle opposizioni, in particolare al M5S, e il comportamento dei suoi prima, durante e dopo il varo dell’ennesima pessima legge di una legislatura che passerà alla storia come la peggiore in assoluto, tutti questi elementi ci dicono infatti che il momento in cui finalmente ci libereremo politicamente di loro è meno lontano di quanto pensassimo due anni fa.

Il problema, come sempre, è l’opposizione: divisa, frastagliata, priva di una linea comune su troppe questioni essenziali, con un PD che ancora corteggia Renzi dopo tutto ciò che questo personaggio ha combinato nell’ultimo decennio (da come ha governato all’abbattimento del secondo governo Conte, senza contare come ha ridotto il PD), con un M5S che ancora deve risolvere il conflitto fra Conte e Grillo, con AVS che non si decide a unirsi definitivamente tramite un congresso degno di questo nome e con tutti i guai che derivano da questa condizione di minorità che sembra essere diventata una condanna definitiva.

Eppure, qualcosa si muove. Per questo, chiediamo a gran voce una manifestazione unitaria in difesa della Costituzione, e sarebbe bellissimo se, in onore del professor Rodotà, il primo diritto che venisse difeso fosse proprio quello all’amore.

Lo stesso amore, gli stessi diritti. Ciascuno deve poter costruire la famiglia che crede, adottare e mettere al mondo i figli come vuole, ovviamente nel rispetto della legge, e nessuno può privare chicchessia di questa gioia. Aggiungiamo, per dare concretezza alla nostra battaglia, che questa legge presenta dei probabili profili di incostituzionalità, dunque sarà il caso di adire la Corte costituzionale, sperando che almeno questa resti imparziale.

Non c’è nulla di più bello che vedere una famiglia felice. Possono pure penalizzarla, offenderla, dileggiarla, ma quell’unione sarà più forte di tutto; anzi, di fronte a tante difficoltà, si rafforzerà ulteriormente. Si dice che la fase più buia della notte sia quella che precede l’alba. Facciamo in modo che sorga presto o rischiamo di perdere il Paese.


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