La risoluzione del Consiglio d’Europa su Assange

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L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) ha approvato la risoluzione sottoposta dalla sua Commissione per gli affari giuridici che accorda a Julian Assange, per il periodo della sua detenzione nella prigione di Belmarsh a Londra, la qualifica di “prigioniero politico”.  Una votazione che vuole essere un richiamo, da parte del massimo organo europeo, non solo ai governi del Regno Unito e degli Stati Uniti, ma a tutti i regimi del mondo che cercano di punire giornalisti scomodi incarcerandoli.  La votazione è stata 88 sì, 13 no, 20  astenuti.
Contrario alla risoluzione è stato il parlamentare britannico Lord  Richard Keen (il Regno Unito, pur essendo uscito dal Mercato Europeo Comune, ha conservato una delegazione presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa). “Seppure le azioni di Julian Assange fossero chiaramente di natura politica,”, ha detto Keen, “la sua detenzione nell’UK non è stata per motivi politici bensì meramente processuale [impedire la fuga dell’imputato prima di decidere sulla sua estradizione o meno – ndr].” Gli ha risposto il parlamentare irlandese Paul Gavan, alludendo agli indipendentisti dell’Irlanda del Nord, detenuti e anche morti in galera: “Il Regno Unito ha una lunga storia di negazione dello status di prigioniero politico a persone che incarcera per ovvi motivi politici.”

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