Elena Ruzza, attrice, autrice e regista torinese, oggi (27 ottobre), alle 15,30, racconterà al pubblico del Teatro Sociale di Brescia un segmento di storia italiana: un periodo in cui la progressiva affermazione dell’uso della violenza nella lotta politica, con la formazione di organizzazioni armate eversive di diverse matrici ideologiche, trasformò l’Italia in un teatro di stragi efferate. “Io so”, è il titolo scelto per lo spettacolo di Elena Ruzza (con relativa drammaturgia) nato dal testo dell’analista politico Davide Rigallo e con la partecipazione straordinaria di Manlio Milani (presidente dell’Associazione Familiari dei Caduti della strage di Piazza della Loggia), per onorare i cinquant’anni dalla strage di Piazza della Loggia. “Uno spettacolo – rileva Elena Ruzza –, che intende approfondire le circostanze storiche di quella tragedia, indagando su cosa fu la ‘strategia della tensione’ e per restituire i pensieri e le azioni dei protagonisti di quegli anni di bombe, di intrighi, di passioni civili e politiche. Di scelte dolorose. Per capire, infine, quanto di quei fatti sia parte nel nostro presente”.
Con l’espressione “strategia della tensione”, infatti, s’intende un preciso segmento della storia italiana “che si sviluppa tra il 1965 e il 1975 – precisa Davide Rigallo –, con propaggini sino ai primi anni ’80. In questi quindici anni, l’Italia diventa teatro delle stragi più efferate dalla fine della Seconda guerra mondiale, nonché di una sequenza diffusa di attentati, sequestri, scontri violenti. Tutti questi atti vengono compiuti in un clima di tensione crescente, secondo un sistema di provocazioni, reazioni e paure utilizzate strumentalmente per obiettivi che non appaiono immediatamente comprensibili. Ancora oggi – prosegue Rigallo –, a oltre cinquant’anni di distanza, permangono nebbie e interrogativi sulle responsabilità e sulle reali motivazioni all’origine di quei fatti”.
Tuttavia, documentazioni emerse, a partire dagli anni ’90 del secolo scorso, stanno fornendo elementi per interpretazioni nuove. In particolare, tali elementi permettono di inquadrare più precisamente (sia rispetto al contesto geopolitico del periodo – guerra fredda, alleanza atlantica, anticomunismo ecc… -, sia al sistema democratico e costituzionale italiano) la strategia della tensione, con conseguenze che arrivano fino a oggi. Lo spettacolo è una produzione dell’Associazione culturale “Terra Terra”, realizzato con i fondi dell’Otto per mille della Chiesa valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi) e in collaborazione con il Circolo Articolo 21 Piemonte, l’Associazione familiari caduti vittime di Piazza Loggia, Riforma.it e Zonafranca Spazi interculturali Ets e fa parte di un progetto di inchiesta e teatro dal titolo “Sotto i fanali l’oscurità – inchiesta sulla strategia della tensione”.
Dopo lo spettacolo è prevista una tavola rotonda (workshop) con i giornalisti Claudio Geymonat e Gian Mario Gillio, Giuseppe Giulietti, la psicologa Stefania Barzon, l’analista politico Davide Rigallo per analizzare insieme a Manlio Milani il significato e l’attualità della strategia della tensione, in un incrocio di punti di vista e interpretazioni: i livelli di responsabilità delle stragi, il valore della memoria, la conoscenza ancora incompleta di quanto accaduto a oltre cinquant’anni di distanza, la difficoltà a ottenere giustizia per i crimini avvenuti, il ruolo dell’informazione.