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Immigrazione: il Dl paesi sicuri di Meloni è un ‘fai da te’ contro l’Ue

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Macché Europa, ghe pensi mi” deve aver pensato il duo Meloni-Salvini con il prestigioso avallo del ministro Nordio. La Corte di Giustizia europea il 4 ottobre scorso aveva diffuso un elenco di Paesi  di provenienza dei profughi non sicuri per il rimpatrio e il Tribunale di Roma – sezione Immigrazione  -, attenendosi a quella sentenza, aveva disposto che gli immigrati provenienti da Egitto e Bangladesh non fossero più trattenuti nel centro allestito appositamente dal governo italiano in Albania e dovessero essere riaccompagnati in Italia.

‘Iconoclastia!’, ha urlato Nordio. Come si permettono i magistrati di ‘esondare’ dalle loro competenze? Ci avrebbe pensato la politica.

 E la politica ci ha pensato alla maniera cara alla destra. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge in cui, con metodo ‘fai da te’, a suo insindacabile giudizio, ha disposto un elenco di 22 paesi ‘sicuri’, tra i quali anche – ovviamente – il Bangladesh e l’Egitto, cancellando con un orribile colpo di spugna le enormi responsabilità di quel Pese nell’assassinio di Giulio Regeni.

Cosa succederà, ora? Molto probabilmente i dodici migranti saranno di nuovo imbarcati su una nave e riportati in Albania. I magistrati che faranno? E l’Unione Europea come reagirà a questo sgarbo istituzionale del governo italiano?

Infine. Il Movimento Cinque Stelle ha presentato alla Corte dei Conti un esposto contro il governo Meloni per danno erariale. La stessa cosa avevano denunciato Azione e Italia Viva.

Ma davvero si può continuare ad assistere senza controbattere politicamente in modo deciso a una situazione che, se non fosse pericolosa per l’odio che questi soggetti hanno verso la Costituzione, dovrebbe essere considerata ridicola da un lato e drammatica per i profughi che arrivano pieni di speranza nel nostro Paese?


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