BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Cari colleghi, ma che razza di cronaca facciamo?

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I fatti: un “migrante” (così viene definito) a Verona, con problemi di instabilità mentale aggredisce con un’arma degli agenti di polizia. Dalla pistola di uno degli agenti parte un colpo, il “migrante” muore. Molto probabilmente è stata legittima difesa. Purtroppo, accade. Un ministro della Repubblica cinico, brutale, commenta un disgustoso: “Non ci mancherà”. È lo stesso che difende i confini della patria impedendo a dei disgraziati in balia del mare di poter scendere a terra. È lo stesso che ai comizi imbraccia rosario e mojito, si esibisce con immagini sacre alle spalle.

Nelle stesse ore un’alluvione si abbatte a Catania; un motociclista ne viene travolto. Tanti fissano la scena con immancabili selfie. Solo una cameriera di un bar nel vedere l’uomo in difficoltà lo va a salvare e lo strappa dalla furia degli elementi. È una ragazza nigeriana, si chiama Angela Isaac.

I giornali dedicano molto spazio al caso di Verona, “aiutati” anche dalla inqualificabile affermazione del ministro. Hanno cura di sottolineare fin dai titoli che si tratta di un “migrante”. Non così per l’atto di eroismo della ragazza: poche righe per Catania.

Eppure, la storia c’è tutta: “Stavo portando dentro i tavolini del bar quando ho visto quest’uomo scorrere insieme al suo motorino proprio qui davanti ai miei occhi così mi sfatta coraggio ho affrontato l’acqua e l’ho salvato”, Angela Isaac, 28 anni, nigeriana, in Italia dal 2015, è la donna che durante l’alluvione di Catania ha salvato un uomo anziano che veniva trascinato con forza dall’acqua in via Etnea, la via principale di Catania. La ragazza che lavora al Pellegrino Caffè ha visto l’uomo in pericolo e non ha esitato: “Gli altri guardavano perché nessuno voleva rischiare la propria vita, lui stava molto male e non riusciva ad alzarsi”, dice Angela che tra gli applausi e l’affetto dei colleghi spiega il perché del suo gesto: “Bisognare aiutare tutti, indipendentemente dal colore della pelle, essere sempre buoni e simpatici, è aiutando che insieme possiamo guardare avanti“.

Per Verona ampie cronache titolate: “Migrante ucciso in stazione. Aveva aggredito gli agenti“.

Per Catania, trafiletti: “Catania, città flagellato salvato un motociclista“. A volte neppure questo.

A fianco alla cronaca che racconta del fatto di Verona, una brutta storia che si è consumata a Bari: si racconta di una dodicenne violentata da tre minorenni a Bari. Nazionalità? Sono per caso i migranti ritornati dell’Albania, come teme quel ministro che a cui “non mancherà” il migrante di Verona? No. Sono tre ragazzini pudicamente descritti come “del posto“: cioè italianissimi.

Un po’ di schifo no, colleghi?


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