Autonomia Differenziata: il referendum tra democrazia e indifferenza

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L’importanza di votare come essenza della democrazia è stato il tema al centro del dibattito organizzato per questa mattina dall’ANPI nel “Giardino del Patto” a Latina Scalo.

Un momento di confronto sulle motivazioni che hanno portato un milione e trecentomila italiani a firmare per i referendum contro l’autonomia differenziata. “E’ una questione che riguarda le nostre prerogative democratiche – ha detto Teresa Pampena, presidente provinciale dell’ANPI di Latina – e riguarda da vicino la Costituzione nata dalla Resistenza, riguarda l’uguaglianza dei cittadini, riguarda i diritti sociali, sindacali, politici, per questo noi di ANPI abbiamo aderito dalla prima ora alla campagna di contrasto a tutto ciò che significa l’attuazione dell’autonomia differenziata”.

Il dibattito – moderato da Giovanna Sposito –  cui hanno reso parte anche Valerio Strinati di Patria Indipendente e Vincenzo Calò della Segreteria Nazionale ANPI,  ha analizzato nel dettaglio i motivi per i quali la campagna di informazione contro l’autonomia differenziata deve proseguire per raggiungere il quorum e quali insidie si nascondono dietro il rischio dell’astensionismo.

Andiamo a votare per esercitare un diritto, perché possiamo credere di cambiare le cose, ma soprattutto per noi stessi”, ha detto Vincenzo Vita, garante di Articolo 21.

L’astensionismo viene spinto dai populismi e talvolta interpretato come una modalità punitiva verso la politica o una parte di essa, noi dobbiamo ribadire fino allo sfinimento il valore del voto”, ha detto Calò.

Degli effetti sociali e sui diritti dei lavoratori della riforma che si vorrebbe attuare con lo Spaccaitalia ha parlato Anna Del Vecchio Segretaria Confederale CGIL Frosinone-Latina mentre Martina Mayol,  rappresentante della Rete degli Studenti Medi, ha espresso le preoccupazioni e il desiderio di impegnarsi dei tanti giovani che hanno dimostrato di poter fare la differenza sostenendo la campagna di raccolta firme per il referendum sulla cittadinanza.

Pietro Ponsillo della sezione locale di Possibile ricollegandosi agli interventi precedenti, ha puntualizzato sui danni che il populismo ha creato verso chi fa attivismo politico. Generalizzazioni e banalizzazioni che hanno allontanato sempre di più le persone dall’impegno civile. Impegno che è ora più che mai necessario anche per opporsi al “ddl sicurezza” prima che ogni forma di dissenso venga repressa definitivamente.

Il luogo scelto per l’iniziativa ha avuto un suo valore simbolico aggiuntivo poiché rappresenta il simbolo della  collaborazione tra un’amministrazione pubblica e una realtà di quartiere nata durante l’amministrazione del sindaco Damiano Coletta e divenuta in breve tempo uno spazio condiviso dai residenti, un luogo di democrazia.

Quello odierno è un altro passo sul cammino intrapreso con “La Via Maestra” a livello nazionale e locale, in difesa della Costituzione e dell’unità d’Italia.


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