Aggredita una troupe del TG3 in Libano: il racconto di Lucia Goracci

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L’associazione Articolo 21 esprime solidarietà a Lucia Goracci e a Marco Nicois del TG3 e profondo cordoglio per la morte del loro collaboratore Ahmad Akil Hamzeh, stroncato da un infarto a seguito di una violenta aggressione subita dalla troupe vicino Sidone, in Libano.

E’ stata Lucia Goracci a raccontare – con la voce rotta – quanto accaduto:

«Eravamo in un villaggio a nord di Sidone, Jiyeh, sul luogo di un bombardamento di due notti fa. La fixer Maalouf aveva segnalato a Hezbollah la nostra presenza. Stavamo riprendendo senza problemi, la gente ci parlava. Ma è spuntato uno, un uomo è andato contro Marco Nicois, tentando di strappargli la telecamera. Abbiamo protetto Marco e siamo tornato in auto, pronti ad allontanarci in fretta. Sono arrivati altri, che preso a spintonare l’auto. Il primo uomo ha tirato una grossa pietra contro l’auto, c’era chi lo tratteneva e chi lo aizzava. Siamo andati via veloci, in auto, quest’uomo però ci stava inseguendo, e quando Ahmad l’autista si è fermato a un distributore ormai fuori da Ghazieh, questo ci è venuto addosso, ha strappato le chiavi ad Ahmad, e nessuno ci veniva in aiuto. Ahmad cercava di convincerlo, poi si è accasciato. Io e Marco non abbiamo parole per esprimere la profondità umana, e la grande dolcezza, di Ahmad».

A quanto pare l’aggressione è opera di sbandati in un clima di caos totale dove la situazione è completamente fuori controllo.


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