Non si tratta di “affari privati”, ma di affari pubblici che investono la Costituzione

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Sangiuliano si è dimesso, la Meloni prima lo ha difeso, poi ha delirato del complotto contro il governo.
Ordito da chi? I protagonisti sono tutti postfascisti, forse non post, hanno fatto tutti da soli, il governo sapeva da settimane, ma ha finto di non sapere.
Forse pensavano di “ammorbidire” la signora Boccia, ma non ci sono riusciti perché lei ha dimostrato di essere tosta, una vera “legionaria” per usare il loro frasario.
Se Sangiuliano nonostante i giuramenti, è stato mollato, significa che il governo è a conoscenza di altri fatti, non opinioni, ancora non rivelate alla pubblica opinione.
Al suo posto ci sarà Alessandro Giuli, la matrice, linguistica e politica, è stata così salvaguardata.
Il nuovo ministro ha militato nelle formazioni della destra estrema, anche più a destra di Sangiuliano; memorabile la sua partecipazione, come presidente del Maxxi, alla volgare sceneggiata celebrata da Morgan e Sgarbi, vedere per credere.
I due si assomigliammo anche nella intenzione di cambiare la narrazione e di equiparare fascismo e antifascismo.
Per questo non si tratta di “affari privati”, ma di affari pubblici che investono la Costituzione, l’antifascismo, il pensiero critico.

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