Il Mediterraneo si conferma una delle rotte più letali al mondo. Necessaria l’attivazione di un sistema di ricerca e soccorso e l’apertura di vie regolari di accesso in Europa
Da Lampedusa arriva la notizia di un altro drammatico naufragio. Sarebbero 7 le persone sopravvissute, sbarcate sull’isola oggi pomeriggio, partite dalla Libia. Ci sarebbero una ventina di dispersi, tra cui anche alcuni minori.
Il team di Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, presente sull’isola, è intervenuto fin dai primi momenti dello sbarco per dare supporto ai sopravvissuti, fortemente provati, e fornire una risposta ai loro bisogni primari.
Il Mar Mediterraneo si conferma ancora una volta una delle rotte più letali al mondo. Sono oltre 30.200, secondo dati Onu, i morti e dispersi in mare nel Mediterraneo dal 2014[1], molti dei quali minori. Chi scappa da guerra, povertà estrema, crisi umanitarie, troppo spesso trova la morte nel tentativo di raggiungere un futuro possibile in Europa. Save the Children rinnova l’invito alle istituzioni italiane ed europee a un’assunzione di responsabilità affinché mettano al primo posto la vita delle persone in ogni decisione sulle politiche migratorie, attivando un sistema di ricerca e soccorso in mare e garantendo vie regolari di accesso.