Ma io posso guardare il TG1?

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Non siamo nati ieri. Sappiamo benissimo che qualunque governo, compresi quelli a noi più affini, ha sempre cercato, purtroppo, di controllare l’informazione e di avere una RAI se non compiacente, quanto meno non ostile. L’intervista rilasciata dal ministro Sangiuliano al direttore Chiocci, però, ci induce a riflettere sull’opportunità dell’iniziativa (anche in virtù del fatto che Sangiuliano, nella sua vita precedente, era il direttore del Tg2).
Non entriamo nel merito dei contenuti; anzi, rispettiamo il dramma di un uomo che sta vivendo una situazione non semplice anche a livello personale e familiare. Proprio per questo, ribadiamo, ci saremmo risparmiati quest’uscita. Senza voler giudicare nessuno né attribuire patenti di moralità a chicchessia, pensiamo infatti che la sede opportuna per chiarire la vicenda relativa alla dottoressa Boccia sia il Parlamento e che il ministro farebbe bene, per qualche giorno, a evitare l’esposizione mediatica. Quanto al Tg1, proprio in virtù della sua autorevolezza, dovrebbe ricordarsi che lo guardano cittadine e cittadini di tutti gli orientamenti politici e che nessuno dovrebbe mai sentirsi escluso, o comunque non adeguatamente rappresentato, da un appuntamento così importante. Nel dubbio, io guardo La7.


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