La luce dopo il buio

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Lui ha portato il buio lei la luce. La sintesi del New York Times è chiaramente di parte ma questa volta anche in campo repubblicano sono in pochi a cantare vittoria. Il confronto era temutissimo in casa dem: la Harris è una neofita dei dibattiti, Trump un vecchio volpone . L’ex presidente pregustava il secondo colpo da ko dopo aver messo al tappeto nell’ultimo confronto il “vecchio” Biden. Ma questa volta il vecchio è diventato lui. Per tutta la serata è sembrato un pugile stanco e arrabbiato che cerca invano il colpo del ko ma viene irretito da una contendente più veloce più abile più fresca. Lei ha esordito subito andando da lui a stringergli la mano, non lo ha mai demonizzato ha sempre sorriso. Lui è diventato di minuto in minuto più cupo più rabbioso e senza seguire i consigli dei suoi “spin doctors” ha tirato fuori slogan improbabili come quello degli immigrati haitiani che mangiano cani e gatti o degli indici della criminalità  dei paesi del Centro America che calerebbero perché tutti i criminali emigrano negli Stati Uniti . Quando i conduttori della abc (impeccabili) hanno contestato la veridicità di queste affermazioni i trumpiani hanno scatenato una campagna contro la Abc accusata di avere parteggiato per la candidata democratica. La realtà è che la Harris ha danzato sulle punte come Ali contro Foreman nel famoso match di Kinshasa. Non lo ha messo ko come fece Ali con Foreman  ma non ha sbagliato una mossa e ha vinto chiaramente ai punti. Non è un caso se Taylor Swift ha invitato i suoi milioni di followers a votare per la Harris. Uno a zero palla al centro. Ma la partita è ancora lunga.

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