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Il messaggio di Mattarella sulle condizioni di lavoro in Italia. “Le morti e gli incidenti sul lavoro sono un’intollerabile offesa  per la coscienza collettiva”

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Poco più di un anno fa, la notte tra il 30 e il 31 agosto del 2023, si verificò la strage di Brandizzo. Cinque operai, Kevin Laganà, Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Aversa e Giuseppe Saverio Lombardo, erano impegnati in lavori di manutenzione sui binari nei pressi di quella stazione quando furono travolti da un treno lanciato ad alta velocità.

Le indagini della magistratura sono ancora in corso e se ne devono, doverosamente, attendere i risultati. Tuttavia, un fatto è ovvio: come rilevato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, della quale è stata presentata il 12 settembre alla Camera la relazione, quei lavoratori non dovevano essere, in quel momento, su quei binari.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio alla iniziativa della Commissione, che è stato letto dalla Presidente Chiara Gribaudo, testimoniando, ancora una volta, quanto il tema della sicurezza sul lavoro sia tra quelli che più caratterizzano il suo mandato. Un’attenzione costante e rigorosa, quella del Presidente, che ha ricordato al Paese, ancora una volta, che “le morti e gli incidenti sul lavoro sono una intollerabile offesa per la coscienza collettiva. Svolgere un’attività che concorra al progresso materiale o spirituale della società non può e non deve implicare rischi per l’integrità degli individui”. E, ancora, “la sicurezza nel lavoro è condizione necessaria per rendere effettivo il diritto fondamentale e inalienabile alla salute, tutelato dalla Costituzione, che non può trovare limiti nella mancanza o nella inadeguatezza di misure idonee a rendere il lavoro e i luoghi ove esso si svolge sani e privi di pericoli”.

La questione non potrebbe essere esposta con maggiore precisione e semplicità concettuale. Non morire sul lavoro è un elementare diritto umano tutelato dalla nostra Costituzione.

Fa piacere, in questo senso, che l’onorevole Chiara Gribaudo abbia affermato, nella sua introduzione, che “è bene ricordare qui oggi come, in passato, i gravissimi fatti accaduti alla ThyssenKrupp, abbiano dato forza al processo di predisposizione e approvazione del decreto legislativo 81”. Quel provvedimento, che varammo quando ero ministro del Lavoro del secondo Governo Prodi, fu sostenuto anche dalla moral suasion di un altro presidente: Giorgio Napolitano. Se quel provvedimento, promulgato nel 2008, venisse attuato pienamente e aggiornato secondo le necessità attuali, includerebbe già le norme necessarie per avvicinarsi alla realizzazione dei principi costituzionali richiamati dal Presidente della Repubblica.

Non possiamo assolutamente rassegnarci a continuare a contare un migliaio di vittime del lavoro ogni anno. E, come è stato osservato nel dibattito che si è svolto nel corso del convegno, la rivoluzione rappresentata dal digitale e dalla Intelligenza Artificiale può rappresentare un nuovo strumento utile e necessario per la difesa dell’integrità psicofisica dei lavoratori.


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