Il faraone marziano. Draghi, il Covid, la Cina e il PNRR

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Ricordiamo il presiedere di Draghi nella sala di Palazzo Chigi. La posizione era quella che ancora oggi si può vedere nelle statue che rappresentano i faraoni egizi. Ma per Mario non è l’unico aspetto caratterizzante che viene dall’estero. Le sue nomine più importanti sono state preannunciate dal Financial Times: Alla BCE e al Governo. Per quest’ultima si è aggiunta la crisi provocata da Matteo Renzi, anche lui di grandi “esperienze internazionali”. Per la prima nomina non è bastata la sua proprietà alla Godman Sach. Ma forse tutti gli appoggi ricevuti sono solo una forma di ringraziamento internazionale per la svendita delle partecipazioni statali, decise (1992!) sullo yacht Britannia a seguito di una convincente relazione, proprio di Mario Draghi, “commesso” viaggiatore.

Più recentemente Macron si era esposto pubblicamente per la nomina di Draghi come presidente della Commissione Europea, al posto della Von der Line. Non sarebbe stato difficile fare di meglio della donna dell’affaire Covid e poi degli “affari” cinesi. L’esito pessimo, del partito di Macron alle europee, ha tolto ogni possibilità a Mario, che però ha ricevuto un incarico dalla stessa Von Der Leyen per riferire sul da farsi nella prossima legislatura a Strasburgo. E qui l’incredibile.

In questi giorni apprendiamo che Draghi è arrabbiatissimo con L’Europa che ha perso tempo sul fronte dell’innovazione. Della relazione Draghi emergono termini come “allarme” e “incubo”, sul futuro dell’Europa. Niente sullo scandalo vaccini, mentre si insiste sulla follia delle auto elettriche.

Possiamo sospettare che Mario Draghi appartenga ad altri mondi (a noi sconosciuti) ma soprattutto ad altre ere. Da vero faraone ha preso in pieno i riti per l’immortalità, ma viene il sospetto che Lui giunga da altri pianeti, forse è sceso da Marte: un immortale faraone marziano. Difatti Draghi propone ben 170 iniziative, come se Mosè avesse portato i 100 comandamenti. Fatuo e prolisso.

Soprattutto inattendibile, basti ricordare che l’artefice massimo del PNRR è stato proprio Mario, che ha congegnato una infinità di progetti scollegati e raffazzonati, quasi tutti a completamento e/o a rimedio di manutenzioni assenti. Oltre ad una marea di auto elettriche pubbliche. Nulla che possa portare ad un qualunque miglioramento del tessuto economico italiano. Il tutto con debiti per i nostri figli. Ecco perché non si è usato il termine Nex Generation UE. Sarebbe stato un grave indizio di un vero e proprio delitto politico. Che si ripeterà con altri fondi europei sempre mal spesi.


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