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Equilibri, disequilibri, cadute

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Equilibri, disequilibri, cadute, è questo il tema scelto per il sesto anno del Festival delle migrazioni di Torino (18-22 settembre), parole chiave per affrontare alcuni temi fondamentali legati al fenomeno migratorio come lo sono le politiche transnazionali, lo è la crisi climatica, ma anche il rapporto tra lavoro e sfruttamento e i diritti, senza dimenticare la questione di genere.

L’apertura del festival ieri 18 settembre alle 18, un’occasione per inaugurare all’ex Cimitero di San Pietro in Vincoli la mostra Sguardi plurali sull’Italia plurale, prima tappa di un percorso più lungo in tutta Italia.

«Si tratta – ricordano i promotori – della restituzione dell’omonimo concorso, giunto alla seconda edizione, rivolto a giovani fotografi con background migratorio. L’esposizione racconta l’Italia attraverso una raccolta di immagini in grado di esplorare la ricchezza e le sfaccettature di una società sempre più stratificata e interconnessa».

Altro importante appuntamento tra i tanti, consueto e condiviso, sarà la Cena delle Cittadinanze, quest’anno prevista per sabato 21 settembre: «un momento molto amato dal pubblico, che a ogni edizione coinvolge cittadini, istituzioni, operatori e associazioni nel ritrovarsi insieme in un clima di convivialità. Una lunga tavolata nel cortile di San Pietro in Vincoli è l’occasione per condividere insieme il cibo portato da casa e i piatti proposti dalle cucine dal mondo presenti al festival, vivendo l’emozione di una cena tutti insieme».

Due, invece, gli appuntamenti promossi da Articolo 21 insieme al settimanale Riforma – Eco delle valli valdesi: sabato 21 alle 16.15 (San Pietro in Vincoli), con crediti formativi per giornalisti dal titolo AFRICA – EQUILIBRI e DISEQUILIBRI. Un dialogo su conflitti, contese e prospettive di un territorio, quello africano, cruciale per gli assetti e le prospettive internazionali con Enzo Nucci – autore del libro Africa Contesa, e ancora Berthin Nzonza (Associazione Mosaico), Paola Barretta (Carta di Roma) e l’altro, domenica 21 alle ore 18.30 (San Pietro in Vincoli), e l’altro, sempre accreditato presso la piattaforma formazionegiornalisti.it, dal titolo MEDIO ORIENTE. Per una pace possibile attraversando il conflitto. La questione israelo-palestinese dallo scorso 7 ottobre è tornata al centro del dibattito globale, con implicazioni politiche, culturali e religiose che si perdono nella notte dei tempi.

“L’aggravarsi delle tensioni ha portato a nuove fratture e divisioni, contribuendo a una crescente emergenza umanitaria. È un conflitto che interroga la nostra coscienza europea e ci chiama a impegnarci a favore della pace, della giustizia e dei diritti umani”.

Per discuterne, Giorgio Gomel – presidente di Alliance for Middle East Peace EuropeIzzedin Elzir – Imam di Firenze, Gianni D’Elia – del Centro Studi Sereno Regis, Anna Meli, presidente Cospe che ha partecipato alla Carovana per Rafah. Gli incontri saranno moderati da Gian Mario Gillio– giornalista di Riforma (Agenzia stampa Nev) e portavoce del Circolo Articolo 21 Piemonte.

Sempre domenica e a seguire, il gran finale alle 21 (San Pietro in Vincoli) con Alessandro Barbero.

Lo storico risponderà, insieme al musicista Thoni Sorano, alla domanda: A CHI SERVONO I CONFINI? Dialoghi su Storia e Musica. E a seguire la musica concluderà la kermesse culturale con BONDS across music lines, un Concerto di World Music con: Thoni Sorano – voce,Charu Suri – pianoforte, Sinan Cem Eroglu – flauto kaval, Alireza Mortazavi– santur, Massimo Deidda – sound engineering e Paolo Dellapiana – live electronics.

Dal 2017, le Compagni teatrali AlmateatroA.M.A. Factory e Tedacà hanno iniziato a progettare insieme un cammino sul tema dei migranti e dell’inclusione, mettendo insieme competenze e pratiche artistiche, in un crescendo di azioni iniziate nel 2017 con il progetto ‘La Foresta che Cresce’, vincitore del bando MIBACT-Migrarti per arrivare nel 2018 alla realizzazione della prima edizione del ‘Festival delle Migrazioni – Arte, Teatro, Letteratura’. Gabriella Bordin di Almateatro, Beppe Rosso di Ama Factory e Simone Schinocca di Tedacà, sono i tre direttori del Festival.

 

 


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