Un fantasma spietato si aggira in Europa: l’estrema destra

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Negli ultimi anni, l’Inghilterra ha assistito a un preoccupante aumento delle violenze legate all’estrema destra. Gruppi organizzati e individui radicalizzati hanno preso di mira minoranze etniche, migranti e musulmani, alimentando tensioni sociali e razziali. Le cause di questo fenomeno sono complesse e multifattoriali, ma un elemento chiave sembra essere il ruolo dei social media (X e Telegram) per diffondere ideologie estremiste e coordinare azioni violente. Il contesto britannico è emblematico di una tendenza più ampia che attraversa molti paesi occidentali. La Brexit ha esacerbato divisioni sociali già esistenti, dall’immigrazione al nazionalismo che spesso sfociano in retorica xenofoba e razzista. In questo scenario, gruppi di estrema destra hanno trovato terreno fertile per crescere e radicalizzarsi, facendo leva su paure e fake news. Un esempio recente e preoccupante è rappresentato dalle marce e dai raduni organizzati da movimenti come il Britain First e l’English Defence League (EDL), che hanno spesso portato a scontri violenti con la polizia e con attivisti antirazzisti e antifascisti. Questi gruppi non solo propagano ideologie estremiste, ma incoraggiano anche attivamente atti di violenza contro coloro che considerano “nemici” della loro visione della società. I social media giocano un ruolo cruciale in questo contesto, fornendo una piattaforma per la propaganda e la radicalizzazione spesso appoggiata da importanti realtà politiche parlamentari.
Tommy Robinson e l’Influenza di Elon Musk.
Un nome particolarmente rilevante in questo panorama è quello di Tommy Robinson, co-fondatore dell’English Defence League e membro del British National Party, partito neofascista. Robinson, noto per le sue posizioni razziste e per le sue truffe, è stato recentemente riammesso su X grazie all’intervento diretto di Elon Musk, che ha perso occasione di interagire con lui in più occasioni e fargli da megafono. Questa sua riabilitazione, come quella più clamorosa di Trump, ha suscitato un’ondata di indignazione globale, ma anche tanta preoccupazione considerando il ruolo di Robinson nell’ispirare violenze contro migranti e minoranze che non sono tardate ad arrivare.
Non sorprende infatti che Musk, con la sua arroganza e il suo disprezzo per le conseguenze sociali delle sue azioni, abbia scelto di offrire una piattaforma a personaggi come Robinson. Questa decisione non solo legittima l’odio, ma lo amplifica, dando ai gruppi di estrema destra un megafono per le loro ideologie tossiche. Robinson è un criminale, e la sua riammissione su X segna un triste capitolo nella storia della piattaforma e su quale sarà la sua evoluzione in un contesto di guerra ibrida che trova nei social network sempre maggiore spazio e appoggio
Lo Scontro tra Musk e Starmer.
Lo scontro tra Elon Musk e il Primo Ministro britannico Keir Starmer ha raggiunto il suo apice due giorni fa, quando il proprietario di X ha commentato un video di guerriglia urbana postato da un utente sulla piattaforma con le parole: “Civil war is inevitable” (La guerra civile è inevitabile, ndt). Questo commento è stato immediatamente condannato dal portavoce di Downing Street, che lo ha definito “immotivato” e ha sottolineato che “non c’è alcuna giustificazione per quelle dichiarazioni. Non possiamo legittimare la criminalità violenta, chi la fomenta dovrà affrontare tutta la forza della legge”.
La tensione è ulteriormente aumentata quando Musk ha risposto direttamente a un post di Starmer che condannava le violenze e gli attacchi verso i musulmani nella spirale di scontri iniziata una settimana fa. Tra gli obiettivi delle manifestazioni di estrema destra di questi giorni, infatti, ci sono state moschee e luoghi di accoglienza che ospitano richiedenti asilo. “Non si tratta di proteste, ma di pura violenza. Non tollereremo attacchi alle moschee o alle comunità musulmane”, ha sottolineato il primo ministro. La risposta di Musk è stata provocatoria: “Non dovresti preoccuparti degli attacchi a *tutte* le comunità?”. Una replica che dimostra, ancora una volta, l’insensibilità e l’irresponsabilità di Musk nel trattare temi delicati.
Dobbiamo riconoscere, però, che in questo contesto di politica internazionale non si è mai verificato prima che un Primo ministro si trovasse a dover battagliare con un miliardario che mette in pericolo la sicurezza nazionale. Ed è uno scenario inedito da non sottovalutare.
Fake News e il Ruolo dei Social nelle Violenze.
Lo scontro sui social arriva in un momento in cui proprio le piattaforme sono finite nel mirino perché accusate di non fare abbastanza per bloccare la diffusione di fake news, che in relazione ai fatti di Southport hanno infiammato la miccia delle violenze. Subito dopo l’accaduto si è diffusa la voce che il responsabile, arrestato dalla polizia, fosse un immigrato, islamico e clandestino. Tanto è bastato perché le squadracce neofasciste scendessero per le strade in vere e proprie azioni di rastrellamento.
Estrema Destra in Europa.
Non solo in Inghilterra, ma in tutta Europa, la diffusione di fake news e la crescente presenza dell’estrema destra sui social media hanno esacerbato le tensioni sociali. Paesi come la Germania, la Francia e l’Italia hanno visto un aumento delle attività di gruppi neofascisti e neonazisti, spesso coordinati e amplificati tramite piattaforme come X e Telegram. Questi gruppi utilizzano disinformazione e propaganda per seminare odio e divisioni, prendendo di mira migranti, ma anche operatori dell’informazione come avvenuto pochi giorni fa a Torino.
Dietro queste azioni violente si intravede l’ombra di una “Internazionale nera”, una rete di estremisti legata a figure politiche come Donald Trump e Vladimir Putin. Questa rete, che utilizza la propaganda per diffondere il proprio messaggio, ha trovato in Musk e nella sua piattaforma X un potente alleato. La diffusione di messaggi estremisti e la mobilitazione di gruppi radicali attraverso X hanno portato a rivolte violente, mettendo a rischio la sicurezza e la stabilità sociale. La situazione in Inghilterra e in Europa è quindi parte di un fenomeno globale, in cui la violenza politica e l’estremismo di destra trovano nuovo vigore grazie alla complicità di figure influenti.
È imperativo che le autorità e la società civile affrontino questa minaccia con determinazione. La regolamentazione dei social media, la promozione di discorsi inclusivi e la difesa dei valori democratici sono strumenti essenziali per contrastare l’avanzata dell’estremismo. Solo attraverso un impegno collettivo e deciso sarà possibile prevenire ulteriori episodi di violenza e garantire una società più giusta e sicura per tutti.

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