Ci ha lasciato una persona buona, impegnata, gentile, ricca di una forza interiore figlia di militanze mai dome.
Tommaso è stato uno dei fondatori dell’Associazione Articlo21, in cui ha ricoperto per anni la carica di segretario generale. A quel ruolo si è dedicato con spirito weberiano e con un’efficienza mutuata dal suo lavoro “laico” nella Banca d’Italia. E di quell’ambiente portò tra noi, un po’ approssimativi e meno rigorosi, una ventata di efficienza. Anche grazie a lui un’aggregazione nata sull’onda dell’”editto bulgaro” divenne in poco tempo una struttura vera ed efficiente.
Ma Fulfaro, oltre che funzionario nella vita civile del tabernacolo delle cose finanziarie, ha avuto una fortissima militanza comunista -né edulcorata né rimossa- che lo vide a lungo protagonista accanto a Sergio Garavini. Con il compianto dirigente della Cgil e poi di Rifondazione Comunista collaborò a lungo con una dedizione leale ma non di maniera.
Una figura così aperta e forte è difficilmente riproducibile, perché rinvia a stagioni di cui siamo orfane e orfani. Furono i momenti del grande romanzo di formazione di un’Italia che usciva dal fascismo e giurava sulla Costituzione repubblicana. Fu l’Italia in cui era cresciuta l’intelaiatura che tuttora permette ad un Paese indebolito di sopravvivere nel villaggio globale.
Ci mancherà un amico e un compagno che ci ha fatto da maestro, insegnandoci come si può (e si deve) far convivere in una miscela virtuosa intelligenza e cuore, ideali e capacità pratica.
Non solo. Ricordiamo con commozione quel signore che dietro un tavolino rilasciava le tessere dell’Associazione e contribuiva con umiltà e stile alla conduzione di Articolo21.
Siamo vicini ai familiari e a coloro che hanno voluto bene a Tommaso e alla sua aria venuta da un film da cineteca che sembrava interpretare con fermezza gentile: ufficiale gentiluomo.
Una lacrima ci invita a finire il ricordo. Certi vuoti possono essere colmati solo se la Storia sarà benevola e generosa.