L’editore Zuncheddu e la sua campagna di disinformazione

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“Tra i fondamenti deontologici del giornalista la pietra angolare è la difesa ‘del diritto all’informazione e la libertà di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità dei fatti”. (…) ‘Noi, che sosteniamo con convinzione l’articolo 21 della Costituzione non possiamo che applaudire a questa affermazione di principio’.

Si apre così un duro e articolato documento di protesta inoltrato alla presidenza dell’ordine dei giornalisti della Sardegna dai dirigenti sardi di Sinistra Futura contro l’editore dell’Unione Sarda, Sergio Zuncheddu, che da mesi, sul suo quotidiano, firma in prima persona e/o con il suo braccio destro Mauro Pili violenti attacchi contro la giunta regionale in carica da poco più di quattro mesi, guidata da Alessandra Todde, sul tema, fondamentale per il futuro della regione, della transizione energetica. “La recente campagna di stampa – pur legittima se fondata su dati reali – che quel quotidiano sta sviluppando, assume le sembianze di un ‘mostro’ giornalistico dove le opinioni (legittime pur se discutibili) si confondono sino a sostituirsi alle notizie”.

Con sensazionalismo mistificatore il giornale quotidianamente fa temere ai cittadini ignari che da un giorno all’altro saranno sommersi da parchi eolici o fotovoltaici che aggrediranno aree archeologiche, straordinarie bellezze paesaggistiche, tratti di costa stupendi, storici e monumentali luoghi di culto. E con demagogia, invece di indicare ai cittadini la strada degli strumenti istituzionali o di rappresentanza politica che pure esistono, ha lanciato una campagna di raccolta firme, come se quello bastasse a bloccare il fenomeno. E per dare maggior forza a questa illusione l’iniziativa è stata denominata ‘Pratobello 24’, per evocare una storica lotta del popolo di Orgosolo (1969) contro l’insediamento di un poligono militare nel suo territorio. Battaglia condotta e vinta dagli uomini e dalle donne di quel paese barbaricino senza il sostegno di alcuna spinta giornalistica.

E poi c’è il voluto equivoco sui tempi. Tanti progetti vennero presentati alla precedente giunta regionale guidata dal leghista-sardista Solinas senza che mai si sia levata allora una voce di dissenso. Se accade tutto questo, si chiede il documento firmato dal presidente del Partito, Luca Pizzuto, e consiglieri regionali come Paola Casula e Peppino Canu e i responsabili dei dipartimenti di Energia e Sanità del Partito, Tore Corveddu e Bruno Palmas, “perché l’editore, l’imprenditore Zuncheddu detta la linea apertamente scrivendo in modo ossessivo e ripetitivo sulle pagine del suo giornale’ un atteggiamento diremo ‘padronale’ per usare un termine forse in disuso ma quanto mai attuale che esautora la redazione e le sue prerogative”(…) “Un tempo questo non sarebbe stato accettato e avrebbe fatto sandalo. Oggi invece si accetta un destino così degradato per un corpo redazionale messo all’angolo dalle scelte unilaterali dell’editore”. (Su tutto questo, finora, nessun commento, nessuna parola da parte del CdR del giornale). E al suo fianco, come alter ego, ricorda ancora il documento, richiamato dall’anonimato, come inchiestista e la qualifica di capo redattore, l’ex presidente della Regione ed ex consigliere regionale, in quota Berlusconi, Mauro Pili.

Sulla base di queste osservazioni Sinistra Futura, finora unica voce della maggioranza a scendere in campo contro quanto sta accadendo in una regione con un’informazione bloccata su un oligopolio tra sud e nord dell’isola, chiede un autorevole intervento dell’OdG. Un allarme, un segnale pericolosissimo quello che viene da questo modo di intendere l’informazione, su cui è necessario che si apra una riflessione più ampia, che si allarghi oltre la Sardegna e che riproponga con forza la lotta contro quello che nel documento viene definito “lo svuotamento di poteri e prerogative proprie della professione giornalistica”.


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