L’attesa, un intricato noir specchio del mondo e della sua immoralità

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Con quest’opera del 1971, pubblicata solo ora da Adelphi, Matsumoto Seichō, il più famoso giallista nipponico vira al noir, coinvolgendo il lettore in una storia intricata di crescenti bassezze e immoralità in cui già dall’inizio sono noti sia la vittima che il carnefice e tutto ruota intorno al ‘come’.

Isako è una donna giovane, florida e di bell’aspetto. Ha sposato Nobuhiro Sawada, un ingegnere vedovo più grande di lei di quasi 30 anni che grazie alle sue invenzioni ha fatto la fortuna della S. Optics. Tuttavia il suo è stato un matrimonio di interesse. L’attesa, che dà il titolo al romanzo del ‘71 pubblicato da Adelphi nella collana Fabula (299pp, 19 Euro), è proprio quella di Isako, che ha architettato un piano malvagio e dettagliato: sbarazzarsi di suo marito entro i prossimi tre anni, dopo aver acquisito tutti i suoi beni. Nobuhiro è un uomo mite e fragile di cuore, elemento questo che la convince della concretezza dei suoi piani e quindi di una sua rapida dipartita. Non prima però di aver fatto testamento in suo favore, escludendo quasi completamente dall’eredità le due figlie di primo letto.

La vita di Isako ruota tutta attorno a denaro e sesso, che utilizza per manipolare gli uomini a piacimento, a partire proprio dal devoto marito. La sua insoddisfazione coniugale, che soddisfa passando di letto in letto, la porta però suo malgrado ad essere testimone della morte di una donna, la compagna del suo giovane amante Ishii. Nel momento in cui lo stesso viene accusato di aver picchiato a morte la donna, non fidandosi della parola del ragazzo di sottacere la sua presenza nell’appartamento, Isako acconsente a pagare di tasca propria un giovane e rampante penalista per evitare un possibile scandalo. E’ così che riallaccia i rapporti con il suo ex amante Shiotsuki – nipote di un importante papavero del Partito Conservatore. All’avvocato Saeki fornitole da Shiotsuki – che non riuscirà a resisterle a lungo – Isako chiede di far condannare Ishii per sbarazzarsene, ma il legale, in cerca di gloria personale, tenta di salvarlo. Il maestro del giallo nipponico con questo romanzo abbandona la meticolosa ricostruzione di tracce e testimonianze tipica delle sue opere precedenti per accompagnare il lettore in un crescendo di intrighi, inganni e bassezze che diventano lo specchio di un Paese – il Giappone degli anni ’60 e ’70, asservito al profitto e scevro da qualsiasi morale.


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