La solidarietà e le raccolte fondi per Gaza: perché continuare a donare?

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La situazione a Gaza diventa ogni giorno più critica. Il valico di Rafah, punto di uscita dalla Striscia di Gaza, rimane chiuso, impedendo ai civili di lasciare l’area e bloccando l’ingresso di aiuti umanitari essenziali. Nei mesi scorsi si sono moltiplicate le raccolte fondi lanciate dalle famiglie palestinesi per permettere loro di attraversare il confine ed essere evacuati dalla Striscia.

Il profilo instagram Watermelon Friends Italia raccoglie ogni giorno, grazie a volontarie e volontari, gran parte degli appelli del popolo palestinese, condividendo e amplificando le raccolte fondi per Gaza.

A 300 giorni dall’inizio della guerra, Gaza vive una condizione drammatica. Gli attacchi continuano anche nelle aree dove le organizzazioni umanitarie cercano di distribuire aiuti. Secondo le Nazioni Unite, a partire da aprile c’è stata una riduzione del 56% nel volume medio giornaliero degli aiuti umanitari in ingresso a Gaza, aggravando ulteriormente la crisi umanitaria. Le malattie infettive, come la poliomielite, sono in aumento e mettono a rischio la vita di migliaia di bambini. Anche l’epatite si sta diffondendo, a causa delle condizioni igienico-sanitarie disastrose: i rifiuti non vengono raccolti, l’acqua pulita manca, le acque reflue nei campi sovraffollati dei rifugiati peggiorano ulteriormente il quadro.

In questo contesto Watermelon Friends Italia spiega i tre motivi per cui è importante donare anche se il valico di Rafah è chiuso.

Disoccupazione

Le famiglie a Gaza stanno affrontando una disoccupazione dilagante. La chiusura delle attività economiche e la distruzione delle infrastrutture hanno lasciato molte persone senza lavoro e senza alcuna fonte di reddito. La mancanza di salari significa che molte famiglie hanno esaurito i loro risparmi e non hanno mezzi per soddisfare i bisogni quotidiani. Continuare a donare può fornire un supporto vitale a queste famiglie, permettendo loro di acquistare cibo, acqua e altre necessità essenziali.

Inflazione e scarsità di prodotti

L’inflazione ha raggiunto livelli allarmanti a Gaza. Le scorte di prodotti di prima necessità sono scarse e i prezzi sono alle stelle. Questo rende estremamente difficile per le famiglie palestinesi acquistare ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere. Le donazioni possono aiutare a compensare questi costi elevati e garantire che le famiglie abbiano accesso a beni essenziali come cibo e medicine.

Costo elevatissimo per gli sfollamenti

Ogni volta che una famiglia viene sfollata, deve affrontare costi significativi. Trasportare i propri beni e acquistare una nuova tenda per rifugiarsi può costare tra i 500 e i 1000 euro. Questi costi sono insostenibili per molte famiglie che sono già in una situazione economica precaria. Inoltre, a causa dei preavvisi minimi di spostamento, molte famiglie sono costrette a fuggire senza poter portare nulla con sé, incorrendo in ulteriori spese per sopravvivere.

Molte raccolte fondi – lanciate sulla piattaforma GoFundMe – sono piene di appelli disperati come “aiutaci a uscire da Gaza”. Tuttavia, prima di poter pensare di lasciare la striscia, le famiglie devono sopravvivere alle condizioni attuali. La mancanza di cibo, acqua, riparo e medicine ha causato molte morti. Donare significa fornire un’ancora di salvezza a queste persone, permettendo loro di sopravvivere in attesa di soluzioni più durature.


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