La libertà di espressione e Bersani

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Esprimo piena solidarietà a Pierluigi Bersani, appena colpito da un decreto penale per i commenti espressi nei confronti del libro del generale Vannacci. In sostanza, Bersani ha detto che se un generale può definire anormali persone di orientamento sessuale non binario, allora il livello del discorso si abbassa a quello dei bar, dove si può dire anche che un generale è un coglione.

Com’è evidente, la critica del politico emiliano non mira a denigrare la persona (il generale Vannacci), ma il tenore modesto delle sue argomentazioni. Quindi siamo nel perimetro lecito della libertà di pensiero e non in quello illecito della diffamazione. La differenza è semplice, ma chi ha dei limiti non la coglie. O per dirla alla Bersani, è inutile insegnare a volare a un tacchino: non gliela fa.

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