La portata e l’intensità dell’incursione israeliana a Jenin, in corso da quattro giorni, sono allarmanti, avverte Medici Senza Frontiere (MSF). Le forze israeliane continuano a ostacolare l’accesso alle strutture sanitarie, bloccando e prendendo di mira anche le ambulanze, ritardando così l’accesso della popolazione alle cure mediche.
Nell’ospedale Khalil Suleiman a Jenin, supportato da MSF e circondato dalle forze israeliane dall’inizio dell’incursione, le forniture di elettricità e acqua sono compromesse. L’équipe medica è stata costretta a interrompere le dialisi, fondamentali per il trattamento dell’insufficienza renale.
A Tulkarem, dopo il ritiro delle forze israeliane, le équipe di MSF hanno visto la distruzione nei campi e hanno ascoltato le inquietanti testimonianze di un volontario formato dall’organizzazione che è stato picchiato e interrogato dalle autorità israeliane.
Israele deve rispettare i suoi obblighi di potenza occupante in Cisgiordania, compreso garantire l’accesso alle cure mediche. Gli ospedali, le ambulanze e l’azione medico-umanitaria devono essere rispettati e protetti.