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In nome di Enzo (Biagi). A Pianaccio un’iniziativa per ricordare il grande giornalista nell’anniversario della nascita

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Il 9 agosto 1920 nasceva Enzo Biagi, esattamente centoquattro anni fa. Il Comune di Lizzano in Belvedere e il presidio Bice Biagi dell’Associazione Articolo 21, lo ricorderanno a Pianaccio presso il Centro Documentale Enzo Biagi alle ore 17.30. Interverranno:

Alberto Bortolotti, Nevio Casadio, Giuseppe Giulietti, Paolo Maini, Loris Mazzetti.

Introducono:

Barbara Franchi (Sindaca di Lizzano in Belvedere)

Lucia Massarotti (Presidio Articolo 21)

Ricordare Enzo Biagi, giornalista dalla schiena dritta, come lo aveva definito il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in un momento in cui la libertà di espressione è ancora una volta fortemente a rischio, non solo è un piacere, è soprattutto un dovere dopo le parole di denuncia del presidente Sergio Mattarella: Gli attacchi contro l’informazione sono eversivi. E’ diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica. Ricorderemo di Enzo Biagi una passione meno conosciuta al grande pubblico avuta sin da bambino: quello di assistere agli avvenimenti sportivi, in particolare del calcio e del pugilato.

Da sempre tifoso del Bologna Biagi era cresciuto con il culto di Angelo Schiavio, il centravanti che realizzò la rete del 2 a 1 durante i tempi supplementari nella finalissima con la Cecoslovacchia e l’Italia divenne Campione del Mondo nel 1934. “Andavo alla Cassa di Risparmio, nel centro di Bologna, per vedere il portiere Gianni, soprannominato “Gatto Magico” perché tra i pali volava, che durante la settimana se la passava da diligente impiegato sbrigando pratiche agli sportelli”. Prima ancora, alla domenica, per entrare allo stadio, il Littoriale, Biagi cercava un “padre” che gli facesse passare i cancelli: perché era concesso l’ingresso gratuito ai bambini accompagnati dai genitori. Quando iniziò il mestiere del cronista al Carlino Sera ogni tanto veniva mandato a fare le cronache delle partite minori. Dopo la guerra, gli anni d’oro di Gino Bartali e Fausto Coppi, andò nel 1948 al seguito del Giro d’Italia per il giornale sportivo bolognese Stadio. Se lo aggiudicò Fiorenzo Magni per 11 secondi, Biagi scrisse: Dalla camicia nera alla maglia Rosa.


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