Imane Khelif: come la propaganda stravolge lo spirito olimpico di De Coubertin

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A quale stadio di pena deve essere arrivato un padre per mostrare al mondo intero i documenti sul sesso della propria adorata figlia?  Amar Khelif seduto sul divano della sua casa in Algeria, il figlio maschio accanto, in mano tiene il certificato di nascita e commenta: “Guardate, 1999 Imane Khelif, femmina. Chi mente su di lei sta conducendo una campagna d’odio contro di lei e contro Dio”.   Mostra poi il certificato di apprezzamento che il  presidente della repubblica alberino ha consegnato ad Imane l’ 8 marzo in occasione della festa internazionale della donna. Nell’album dei ricordi fotografici la foto di Imane bambina con i capelli raccolti e due colorati fiocchi in cima.
Imane è nata ed è femmina anche se la natura l’ha dotata di una produzione testosteronica più elevata rispetto alla media femminile. Dopo aver regolarmente gareggiato per anni vincendo e perdendo sul ring, nel 2023 viene squalificata ad una competizione mondiale per un controverso parere sulla sua considerata ambigua sessualità.
Imane non si abbatte: fa una cura per abbassare il suo livello di testosterone e viene ammessa regolarmente alle Olimpiadi di Parigi 2024. Tante le pugilesse che la stendono. Non sono aliene o supereroine: sono a tutti gli effetti donne.
Quello che accade dopo l’incontro con la sfidante italiana lo abbiamo visto e consumato su media e social in tutte le salse: quelle piccanti delle “comari del paesino” e  quelle urticanti della propaganda che approfitta della succulenta vicenda per aizzare le suddette comari contro la sfidante algerina che avrebbe vinto ad ami impari. La chiamano uomo, trans, addirittura mostro.

Non voglio  entrare nel merito di cosa significa essere intersex, variante naturale del corpo umano di cui dovrebbero parlare genetisti esperti e neutrali. Non entro nel merito della rinuncia della nostra atleta a 46” dall’inizio del match. Entro nel merito della campagna di fango che investe questa atleta inserita da politici, influencer, opinionisti e purtroppo anche tanti colleghi giornalisti in una indefinita specie umana da tenere reietta. Immagino Piero De Coubertin che si rivolta nella tomba per come é stato stravolto lo spirito olimpico nella sua versione moderna e cosmopolita dove l’agonismo non si dissocia dal rispetto per il tuo avversario.
La sensazione di chi ha ancora i piedi per terra, é che mentre le vere guerre invadono il nostro pianeta, si continua con la ricerca di nemici immaginari. Mentre le vere notizie restano ai margini, si creano non notizie per ubriacare e manipolare i cervelli.
“Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio . Si sa che la gente dà buoni consigli quando non può più dare il cattivo esempio” (Fabrizio De André)


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