Un’ondata di indignazione travolge langiunta comunale di Monfalcone che ha negato il patrocinio e la copertura dei costi per “The beat of Freedom. La Resistenza a fumetti“, un evento culturale in programma il 2 settembre, dedicato alla lotta di Liberazione dal nazifascismo. La motivazione ufficiale? L’iniziativa non sarebbe, a loro dire, direttamente collegata agli interessi specifici dei residenti del rione. Una giustificazione che lascia interdetti, dato il peso culturale dell’evento. Ancora più sconcertante è la decisione di diffidare il Comitato del rione centro dall’utilizzare il logo e il nome del Comune per promuovere la manifestazione. Una scelta che sembra voler ostacolare non solo la cultura, ma anche la memoria storica della Resistenza, pilastro fondante della Repubblica italiana. Viene da chiedersi se la giunta comunale consideri irrilevante un tema come quello della lotta al nazifascismo, e soprattutto se reputi che tale tema non contribuisca al “complessivo miglioramento della qualità della vita dei cittadini”.
Di fronte al diniego del Comune, gli organizzatori — Fabio Babich, Marta Cuscunà, Marco Rogante, Laura Marinelli e Jean-François Mathieu — non si sono lasciati intimidire. Hanno infatti annunciato di essere pronti a rinunciare al loro compenso pur di garantire lo svolgimento della serata. E la risposta della comunità non si è fatta attendere: numerose amministrazioni comunali limitrofe si sono offerte di ospitare l’evento, mentre associazioni e cittadini hanno messo a disposizione risorse, attrezzature e idee per assicurare che la manifestazione abbia comunque luogo.
La decisione del Comune ha unito le comunità.
Le sezioni dell’ANPI, il festival di Čepovan, il Caffè Esperanto, colleghi e sostenitori da ogni dove hanno manifestato la loro solidarietà, mentre tanti cittadini di altre città si sono offerti di acquistare biglietti “sospesi” e di fornire supporto. Il Comitato Rione Centro, con grande determinazione, continua a lavorare affinché il 2 settembre le lettere partigiane possano risuonare forte e chiaro nel cuore di Monfalcone: “Resistiamo insieme!”
Resta aperta una questione di fondo: la decisione dell’amministrazione di Monfalcone è solo volgare arroganza o riflette una posizione politica che mira a calpestare i valori fondanti della nostra democrazia?
(Foto di Marta Cuscunà)
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