Follie “ambientaliste”. Meglio la tutela dei polmoni mondiali

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La riconferma della von der Leyen ha ignorato la sentenza della Corte Europea sui “contratti Covid”. Il voto è stato un colpo di spugna sui contratti plurimiliardari e illegali, privi di qualunque trasparenza, concertati per i c.d. vaccini anti Covid, con clausole espressamente segrete, anche sui costi effettivi. Altro aspetto controverso è quello delle scelte “ambientaliste” dell’UE, che ci impegneranno nei prossimi anni per centinaia di miliardi di euro, ancora da reperire.

Obbiettivo della politica ambientale europea è l’improbabile abbattimento di circa il 50% delle nostre emissioni di Co2 entro il 2030. L’Europa è colpevole della produzione di circa 4 miliardi di Co2 all’anno, meno dei 5 USA. Nel mondo il dato è di circa 37 miliardi. La sola Cina arriva ad 11 miliardi. Ecco che sperare di ridurre di meno del 5% le emissioni mondiali risulta quasi inutile. Mentre il resto del mondo incrementerà l’inquinamento, quasi più dei 4 miliardi di Co2 della UE.

Ma anche il dato della riduzione è del tutto falso, a causa dei provvedimenti previsti che implicano ulteriori emissioni di Co2. Le auto elettriche (e i Tir?) provocano nuova Co2 con la dismissione e nuova produzione di quasi 10 milioni di autovetture all’anno. La gran parte delle auto, e di tutte le batterie, è prodotta in Cina, che realizza una centrale elettrica a carbone ogni anno. Le auto elettriche determinano uno spreco energetico per i quattro passaggi che l’energia elettrica compie per arrivare al motore; questo inquinamento inoltre è incrementato dallo spreco di copertoni che produce polveri sottili. Altro problema sono i metalli rari (produzione batterie e loro smaltimento).

Per quanto riguarda l’adeguamento degli edifici non è stata considerata l’enorme produzione di Co2 che sarà causata dai lavori. Altro aspetto preoccupante è determinato dalla insostenibilità dei costi per la stragrande maggioranza dei piccoli proprietari. Sembra proprio un favore per l’alta finanza che potrà trovare sul mercato immobili a prezzi ridotti, che poi si affitteranno a prezzi maggiorati.

Intanto, anche negli USA, prosegue la deforestazione mondiale: nessun intervento è previsto per fermarla o recuperare le aree verdi ed umide, soluzioni che ridurrebbero veramente la Co2.


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