BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Fivizzano, 80 anni dalla strage di San Terenzo Bardino e Vinca

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Tra il 17 e il 27 agosto del 1944 nel comune di Fivizzano, fu perpetrato uno degli eccidi più atroci delle stragi nazifasciste compiute nelle frazioni ai piedi delle Alpi Apuane. Furono oltre 400 i morti civili.
A 80 anni di distanza da questi tragici avvenimenti, l’imperativo morale e politico che abbiamo è quello di non dimenticare, di trasmettere alle giovani generazioni la ripulsa profonda contro il nazismo e il fascismo che essi suscitano. Il primo eccidio a Bardine San Terenzo, 159 vittime, pochi giorni dopo, quello di Vinca, 170 vittime, a cui si aggiunsero le oltre 60 di Mommio.
All’eccidio di Vinca partecipò anche la Brigata Nera Apuana dei fascisti repubblichini con circa 100 effettivi. Il complesso delle vittime sulla linea gotica in Toscana in quel periodo agosto-settembre fu di circa 2000 vittime.
Tra esse tante donne e tanti bambini di tutte le età del tutto innocenti e inconsapevoli. 
I nazifascisti intendevano con questi eccidi di civili fare il vuoto intorno al movimento partigiano e stroncarlo, ma non ci riuscirono. Se la nostra patria poté risollevarsi alla fine della guerra, istituire la repubblica, darsi una Costituzione democratica fu proprio perché accanto agli Alleati si batterono e si sacrificarono tutte le forze che concorsero alla liberazione del nostro paese. I partigiani che presero le armi dopo l’8 settembre, gli internati militari che rifiutarono di servire alla Repubblica Sociale, i soldati dell’esercito italiano ricostituito che parteciparono alla guerra di Liberazione. Ma un grande peso in questa battaglia fu costituito dai sacrifici dei civili che subirono le rappresaglie nazifasciste e sostennero la Resistenza. Nella successiva primavera del 1945 la linea gotica fu sfondata e il 25 aprile si arrivò alla Liberazione dell’intero nostro paese.
Abbiamo troppe volte dato questa consapevolezza per acquisita e per scontata, particolarmente tra le giovani generazioni ed ora dobbiamo batterci per non dimenticare, perché la memoria costituisca un efficace vaccino contro le ideologie che tentarono di dominare il mondo con la seconda guerra mondiale.
Ai valori del male che portarono allo sterminio di donne e bambini del tutto innocenti come a San Terenzo Bardine, dobbiamo contrapporre i valori della solidarietà, della fraternità e della democrazia, i valori della pace proprio perché siamo in presenza nuovamente di sanguinosi conflitti, anche sul nostro continente europeo.


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