L’Ordine nazionale dei giornalisti condanna duramente le parole di chef Rubio (al secolo Gabriele Rubini) che intervenendo nei giorni scorsi alla Festa nazionale della Riscossa Popolare, a Pontedera (Pisa), ha additato quali «primi obiettivi della resistenza continentale in sostegno del popolo palestinese i giornalisti e le giornaliste. Loro devono avere paura ad andare al lavoro ogni giorno, loro devono temere – dice – per l’incolumità dei loro figli e delle loro figlie». A denunciare quanto accaduto è stato David Puente pubblicando su Open il video dell’intervento di Rubio. Chef Rubio ha infatti dichiarato, sempre nella medesima occasione, di essere «perseguitato a livello legale da ebrei sionisti di qualsiasi tipo” facendo i nomi di Molinari, Puente, Mentana, Parenzo.
Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti condanna le parole del cuoco che definisce “ intollerabili e pericolose perché alimentano odio ed evocano un clima di persecuzione nei confronti dei giornalisti e cosa ancor più grave dei loro famigliari”. Bartoli evidenzia ancora che “la solidarietà con il popolo palestinese non può rappresentare un pretesto per scatenare un caccia al giornalista”.