I report europei confermano sensazioni e preoccupazioni che noi stessi avvertivamo da tempo. L’Italia arranca, si allontana dagli standard dell’Unione Europea e si avvicina pericolosamente a modello che nulla hanno a che spartire con la nostra storia e con la nostra tradizione democratica. È questo il pensiero di Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi, icona internazionale della lotta alla mafia e attualmente europarlamentare del M5S.
Alla vigilia di un anno che si preannuncia decisivo per il Paese, Antoci riflette su molteplici argomenti: i rapporti tesi fra il governo Meloni e la Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen, le paure dell’esecutivo, che dopo anni di dominio pressoché incontrastato vede sorgere i primi ostacoli sul proprio cammino, gli Stati generali della RAI promossi dalla presidente della Commissione di Vigilanza, Barbara Floridia, la costituente autunnale dei 5 Stelle e la ripresa d’autunno, che sarà all’insegna di non poche tensioni e polemiche.
La differenza, rispetto al passato, è che oggi qualcosa sembra muoversi nel frastagliato quadro delle opposizioni.
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