Alla destra di Imane Khelif non interessa nulla

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Alla destra di Imane Khelif non interessa nulla. Non cadiamo nella loro trappola, ordita  a tavolino, con la complicità di telemeloni e dei picchiatori politici e mediatici in servizio permanente effettivo.
Imane combatte da anni, ha perso non pochi incontri, si è persino allenata in Italia, nel centro federale di Assisi. Come mai questo appassionato dibattito è restato in sonno per mesi? La pugile italiana non ha resistito più di qualche secondo? Come hanno fatto a vincere tante altre avversarie dell’atleta algerina? In questa vicenda di “straordinario” c’è solo la strumentalizzazione politica preparata con cura e coordinata con telemeloni, a conferma della sua esistenza e delle ragioni segnalate nei tanti dossier europei sullo stato della libertà di informazione in Italia.
La presidente del Consiglio dei Ministri e il presidente del Senato, quello con il busto del duce in casa, hanno trovato il tempo per sfornare cattiveria, livore, fake news..
Nelle ore del disastro ferroviario, dell’Italia spezzata, della povertà crescente, delle oltre cinquecentomila forme raccolte per il referendum contro autonomia differenziata, gli oligarchi della destra hanno coordinato e promosso una massiccia campagna di distrazione di massa.
Questa è solo la premessa di quello che accadrà dopo le nomine Rai, alla viglia delle elezioni regionali e dei referendum.
Sarà il caso di non dimenticare, vedi anche Anais Ginori su Repubblica, che al coro hanno partecipato Elon Musk, i seguaci di Trump e Putin, i camerati francesi  e ungheresi…
Hanno usato le stesse parole, gli stessi toni, a conferma che appartengono alla stessa famiglia: quella della destra sovranista, intollerante, razzista, negatrice di differenze e diversità, nemica dei diritti sociali, civili, politici.
Quelle di ieri sono state le prove generali, ne seguiranno altre.
Sarà il caso di vigilare e di promuovere una grande alleanza tra quanti hanno nel cuore la Costituzione antifascista, antirazzista, inclusiva.


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