«L’Usigrai ha richiesto alla Procura della Repubblica di Roma, attraverso i propri legali, informazioni circa le fattispecie di reato contestate agli indagati per appropriazione indebita di fondi del sindacato». Lo si legge in un comunicato stampa diffuso dal Direttivo Usigrai martedì 30 luglio 2024.
La nota prosegue: «Il sostituto procuratore Luigi Fede ha comunicato l’avvenuto deposito dell’avviso di conclusione indagini ai sensi del 415 bis c.p.p. Non è stato ancora possibile l’estrazione della copia perché una delle due notifiche agli indagati non è stata ancora perfezionata.
Le fattispecie dei reati ascritti all’ex collaboratore dell’Usigrai (ex impiegato pensionato Rai) e all’altro indagato (persona non giornalista ed esterno alla Rai di professione grafico) sono divisi in tre capi di imputazione:
- a) per aver concorso tra loro in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, a porre in essere plurime condotte di appropriazione indebita, cagionando alle parti offese un danno patrimoniale di rilevante entità.
Singolarmente l’ex collaboratore dell’Usigrai è chiamato altresì a rispondere di altri due capi di imputazione:
- b) per aver, sempre abusando della sua qualifica di prestatore d’opera, indotto in errore circa le sue condizioni personali l’operatore di sportello bancario sostituendo illegittimamente la propria alla altrui persona , ovvero ai soggetti facoltizzati presso l’istituto di credito, Daniele Macheda ed Ezio Cerasi;
- c) di essersi appropriato in più azioni esecutive di una medesima risoluzione criminosa, di somme di denaro, presso lo sportello bancario, così cagionando un danno di rilevante entità patrimoniale».
Il comunicato poi specifica: «Il sostituto procuratore, inoltre, ha comunicato che le parti offese sono: l’Usigrai in quanto titolare del conto corrente alla stessa intestato e, in autonomia, Ezio Cerasi, proprio in ragione del reato di sostituzione di persona. Risulta contestata agli indagati un’appropriazione indebita di poco meno di €156.500,00 per il periodo 2020 – maggio 2023. L’Usigrai valuterà le azioni necessarie per chiarire le modalità con le quali è stato possibile perpetrare i reati e si adopererà in tutte le sedi per il recupero dei fondi illecitamente sottratti».
Sulla vicenda è intervenuta anche la Federazione nazionale della Stampa italiana con una nota: «A distanza di poco più di un anno, l’inchiesta della Procura di Roma sull’ammanco rimanda la fotografia di Usigrai parte offesa, esattamente come la Fnsi ha sempre sostenuto che fosse, e di due persone indagate per aver sottratto circa 156 mila euro.
Dagli accertamenti del Pm nessuna responsabilità è emersa nei confronti del gruppo dirigente del sindacato di base, né dell’attuale segretario Daniele Macheda né dei precedenti, tra cui Vittorio di Trapani, attuale presidente della Fnsi.
La Federazione nazionale della Stampa italiana sarà al fianco dei colleghi dell’Usigrai nelle loro azioni giudiziarie».