Torino si mobilita contro gli squadristi. Dire stop alla violenza di sistema

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La Torino antifascista e democratica si è stretta giustamente attorno ad Andrea Joly, il giornalista de La Stampa aggredito da delinquenti fascisti, mentre documentava la festa del circolo Asso di Bastoni. Importante da questo punto di vista anche la presenza istituzionale della Città di Torino (nella persona della vice sindaca Michela Favaro). Ma, come è stato fatto notare in alcuni interventi, colpisce che la mobilitazione scatti per l’aggressione fascista, mentre faccia fatica scattare ugualmente quando chi si occupa di informazione denuncia il quadro di norme e politiche sempre più asfissiante (gli interventi del Governo sulla utilizzabilità e sulla pubblicabilità delle intercettazioni, la concentrazione delle proprietà editoriali, la confusione irrisolta tra potere politico e potere mass mediatico, le tutele nei confronti delle azioni, civili e penali, di stampo intimidatorio…). Insomma: se la stampa libera va difesa perché è un presidio fondamentale di democrazia, non andrebbe difesa soltanto dalla violenza squadrista, ma anche da queste altre forme di “violenza” di sistema.


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