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Sei giorni di sospensione per Serena Bortone. Una vendetta consumata a freddo

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Sei giorni di sospensione per Serena Bortone per aver violato il codice deontologico e aver reso nota la censura allo scrittore Antonio Scurati che avrebbe dovuto leggere il suo monologo su Matteotti.
Basterebbe questo per esprimere un giudizio sui vertici Rai.
Si tratta di una vendetta consumata a freddo contro una giornalista che ha fatto il suo dovere, che ha onorato la Costituzione antifascista dalla quale discende anche il contratto di servizio che lega lo Stato, non il governo di turno, alla Rai.
Il provvedimento è ancora più intollerabile perché arriva da chi ha spinto fuori dalla Rai Fabio Fazio, Amadeus, Insinna, Annunziata, Gramellini, Bottura…
Chi pagherà per il programma di Roberto Saviano sulle mafie, prodotto, acquistato, oscurato?
Quali provvedimenti sono stati assunti contro i direttori comizianti ad Atreju? E chi pagherà per Rainews trasformata in agenzia governativa?
Il provvedimento contro Serena Bortone è intollerante è intollerabile, ma il contesto è nauseabondo.
Ci auguriamo che le opposizioni vogliano reagire insieme e che le organizzazioni professionali e sindacali interne, vogliano reagire prima che la Rai finisca travolta dal dilettantismo e dallo squadrismo, una miscela mortale.

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