Parole, opere ed omissioni: quel silenzio sugli sbarchi in Italia

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Almeno 1.800 persone migranti arrivate in meno di una settimana.  Tre cadaveri recuperati e almeno due naufragi – sembra senza vittime.
Normale amministrazione, dicono soccorritori e operatori delle forze dell’ordine che ricordano con terrore l’estate scorsa quando a Lampedusa si faceva avanti e indietro a qualsiasi ora del giorno e della notte per gli sbarchi senza tregua.
É vero,  gli sbarchi da inizio di questo anno sono diminuiti del 60% ma per corretta informazione va anche detto che la percentuale si calcola su quella dell’anno scorso quando già a luglio, con 80.000 arrivi, avevamo raggiunto un numero di sbarchi che non si registrava dal 2016. Mentre i 30.000 arrivati da gennaio di quest’anno sono in linea con gli arrivi del 2022 quando al govenro c’era Mario Draghi e ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. Insomma non si dice che dopo il picco dell’anno scorso quello dei flussi migratori nel Mediterraneo Centrale resta nella media.
Ma c’è tanto altro che non si dice. Non si dice che gli 886 tra morti e dispersi solo nel Mediterraneo Centrale e solo quelli accertati, sono una enormità se si considera proprio il numero dei sopravvissuti sbarcati. Non si dice che si muore più di prima in mare perché si soccorre sempre mene o perché si delegano i soccorsi a soggetti non ben identificati che forse hanno proprio come missione quella di far sparire i migranti . Non di dice che l’Europa paga per trattenere i migranti nei Paesi nordafricani ma poi non controlla in che modo vengono trattenuti, se non addirittura  fatti sparire .
Non si dice che il mare continua a restituire cadaveri. Il silenzio dei media sul ritrovamento  in pochi giorni a Lampedusa di tre dei cinque dispersi dei naufragio del 7 luglio  scorso é inspiegabile. Non una comunicazione nè un take di agenzia.
Ho pensato che fosse perché  sono stati recuperati sugli scogli della Tabaccara, a poca distanza  dalla spiaggia dei Conigli dove centinaia di turisti si rinfrescano in acque cristalline. Ma negli anni passati i cadaveri dei migranti non si nascondevano e questo non ha interrotto il flusso turistico verso l’isola che non ha mai perso il suo volto di Giano Bifronte: turismo da una parte e migranti dall’altra.
Dunque sembra proprio che certe cose non si vogliamo proprio far uscire. D’altro canto, se si fanno domande e se le notizie si cercano, qualche risposta in più si trova: anche quando le ossa della schiena dritta cominciano a scricchiolare rischiando  di spezzarsi pur di non piegarsi .
“Dove sono gli altri tuoi colleghi?”  chiedono in tanti quando mi reco sui luoghi dove le cose continuano ad accadere ma nessuno ne parla. Forse dei migranti che arrivano in Italia o che muoiono prima non se ne parla più perché é troppo faticoso quando  le fonti  ufficiali non forniscono ai media informazioni o ne danno qualcuna scarna, omettendo del tutto quelle più significative. Se però restiamo in quattro gatti a pretendere una corretta informazione dalle fonti ufficiali sarà sempre più difficile rispondere all’unico comandamento  del cronista: informare correttamente, in modo completo e senza filtri.
A chi invece ha  deciso che ai media sui migranti meglio omettere, ricordo che tra i peccati confessati a Dio Onnipotente, oltre a parole e opere sbagliate ci sono le omissioni: ovvero quei silenzi capaci di nascondere una Verità e che, dunque, aiutano a costruire una bugia.


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