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Le parole di  Mattarella scivoleranno inascoltate?

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Emozionanti, addirittura commoventi per chi crede nella funzione fondamentale svolta dal giornalismo per la democrazia, le parole pronunciate dal Presidente Mattarella durante la ‘Cerimonia del Ventaglio’, la manifestazione pubblica più rappresentativa del rapporto corretto e autonomo che deve esistere tra informazione e istituzioni.

Ma poi, a mente fredda, ti chiedi: perché il Capo dello Stato sente il bisogno di affermare che sono “eversivi gli attacchi all’informazione”? È solo una risposta indiretta all’interpretazione omertosa, se non proprio complice, data dal presidente del Senato La Russa all’aggressione del giornalista della Stampa Andrea Joly da parte dei neofascisti di Casa Pound, o deve essere interpretato come un segnale ben più significativo?

Sì, perché con il riferimento diretto all’Articolo 21 della Costituzione il Capo dello Stato ha deliberatamente voluto ricordare, a tutti, non solo il diritto/dovere ad informare ed essere informati, ma forse e ancora di più l’affermazione di quell’articolo che dice: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

In questa fase storica è pienamente rispettato in Italia questo vincolo costituzionale o lo si sta violando, aggirando, scavalcando? Noi che siamo nati scegliendo di darci, come associazione, proprio il nome di ’Articolo 21 liberi di…’ siamo da tempo impegnati a segnalare, a volte denunciare, in qual modo si tenta di imbavagliare l’informazione con provvedimenti che intendono ridurne la presenza e il ruolo, dalle querele temerarie, al divieto di trattare questioni giudiziarie fino allo svolgimento dei dibattimenti, all’assoluta mancanza di tutela per i precari sottopagati e ricattabili in ogni modo.

Finora siamo stati poco ascoltati e poco seguiti. Cambierà qualcosa, d’ora in poi, dopo il severissimo monito di Mattarella? Gli “eversivi attacchi all’informazione” devono intendersi riferiti solo a quelli che avvengono forma di aggressione fisica, o anche a provvedimenti che rendendo asfittico il lavoro giornalistico contribuiscono a ridurre gli spazi di democrazia e quindi “eversivi”?

Il silenzio dei rappresentanti del governo e della maggioranza è indicativo. Quando è che finalmente diverrà realmente preoccupante?


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