La magia della democrazia

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Il Papa è preoccupato per lo stato della democrazia e padre Enzo Fortunato spiega: bisogna far maturare una sana e straordinaria libertà per ciascuno di noi.

Democrazia, libertà. Forse è questo il motivo per cui la sera dell’8 luglio alla festassemblea della nostra associazione si respirava un’aria di magia. In ogni intervento, in ogni premiazione, in ogni partecipazione il filo conduttore era la carta costituzionale e la libertà basata sull’inclusione, sulla solidarietà, sul rispetto dell’altro, sul ragionamento al posto della sopraffazione.

Una grande emozione ha coinvolto tutti i partecipanti, centinaia, come mai era accaduto nelle occasioni precedenti. L’emozione del condividere un progetto, complesso ma semplice al tempo stesso, la difesa della democrazia. Padre Enzo, uomo di Chiesa, con il suo saio e i suoi sandali, consegna la targa di Articolo 21 ad una straordinaria attrice, che forse ha spesso scandalizzato i cosiddetti “benpensanti”, Monica Guerritore, nel segno della condivisione di questo impegno.

E’ il filo che segue chi, come Matteo Garrone, spiega che il suo “Io capitano” lo hanno diretto i ragazzi senegalesi a bordo del gommone e non lui, e ti sembra di risentire quel rumore dell’elicottero sopra il barcone dei disperati che vedono la salvezza, i disperati che a Cutro non sono stati salvati e che questo governo vede come nemici da respingere e non come fratelli sfortunati.

E’ la magia della democrazia, delle parole del liberale Gobetti lette dai liceali e dell’appello dei costituzionalisti che nel premierato vedono chiaramente un intento di intolleranza verso il bilanciamento dei poteri. La democrazia che vive nella difesa di chi non ha i riflettori accesi su di sé, riflettori che invece la buona informazione deve sempre accendere come li deve accendere per raccontare le trame di ogni tipo di potere. Il giornalismo investigativo che questo governo prova a censurare, come censura il pensiero libero e mal sopporta ogni tipo di dissenso.

La magia del fare battaglie insieme, come per Assange, del dimostrare la presenza sul territorio con eventi anche piccoli ma costruttivi, come fanno i presidi di Articolo 21: la goccia scava il sasso e questo è il nostro contributo.

E sentirsi un piccolo mondo molto moderno che si pone come spazio di dialogo fra culture e storie diverse unite però da quel legame unico che è essere democratici e avere come riferimento la Costituzione.

Si, siamo un po’ orgogliosi di questo evento per molti aspetti un po’ magico. E facciamo bene ad esserlo.


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