Informazione, giustizia, diritti: l’Italia nel mirino dell’Ue

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Adesso sarà più chiaro perché l’Italia non voleva la pubblicazione del Rapporto sullo stato di diritto.
Si tratta di un documento formale e rappresenta una condanna senza appello per l’Italia, ma su questo potete leggere il puntuale editoriale di Vincenzo vita,
Carceri, giustizia, informazione, sono altrettanti capitoli che descrivono il progressivo allontanamento dallo stato di diritto.
Rai, conflitto di interessi, querele bavaglio, finanziamenti alla stampa, pluralismo dei media ,segnano la progressiva rottamazione in atto dell’articolo 21 della Costituzione.
Ora a dirlo non sono le solite voci del “disfattismo”, ma i moderatissimi componenti della Commissione europea.
Naturalmente il governo farà finta di nulla, ordinerà a Telemeloni di non parlarne, oscurerà le voci critiche, negherà tutto, continuerà ad occupare la Rai, a querelare scrittori, cronisti, storici, cercherà di favorire l’amico Angelucci nell’acquisto della agenzia Italia, farà approvare altre norme bavaglio.
Proseguirà sulla strada, vedi le parole del presidente Larussa, delle molestie e delle invettive, la stessa che li ha già portato al disastro in Europa.
Questo rapporto tuttavia rafforza chi ha sempre denunciato e che ora trova una autorevole sponda internazionale.
Questo rapporto andrà discusso nelle sedi parlamentari in Europa e in Italia.
Le organizzazione dei giornalisti dovranno far sentire la loro voce in tutte le sedi, comprese quelle istituzionali e di garanzia.
Le prossime nomine Rai dovranno essere accompagnate da inziative pubbliche capaci di riunire  chiunque abbia a cuore la Costituzione antifascista.
La relazione sullo stato di diritto, infine,  segnala anche gli attacchi alla giustizia e al sistema dei contrappesi, confermando la preoccupazione di chi ha denunciato il rischio di controriforme che vogliono rafforzare il capo o la capa di turno e ridurre ruolo e funzione dei poteri di controllo.
Per questo la prima risposta che dovremo dare , tutte e tutti insieme, e la partecipazione alla raccolta di firme per i referendum, mai come in questo caso “ce lo chiede l’Europa”
Lunedì l’assemblea on line di Articolo 21 sarà dedicata all’esame della relazione europea e alla definizione delle prossime iniziative in Europa e in Italia.


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