Tawfik Ghanem, un giornalista egiziano di 68 anni, è in carcere senza processo dal 21 maggio 2021: dunque da oltre tre anni, quando il periodo massimo di detenzione preventiva è fissato a due.
Ghanem è indagato per “diffusione di notizie false” e “uso improprio dei social media”.
Fino alla fine del 2021, è stato recluso nella famigerata vecchia prigione di Tora, dormendo sempre per terra. Poi, ha trascorso due anni nella prigione di Abu Zaalab, col divieto di leggere libri, quotidiani e riviste e con forti limitazioni alle visite familiari.
Dal 1° gennaio di quest’anno è stato trasferito nel nuovo complesso penitenziario di Badr, nel padiglione 1. È costretto a stare 23 ore su 24 chiuso in cella con altre otto persone e nei giorni festivi gli viene negata anche l’ora d’aria. Nella cella manca il ventilatore e il caldo, specialmente in questo periodo, è insopportabile. Le visite dei familiari sono sempre limitate e vige il divieto di portargli effetti personali, come ad esempio vestiti di ricambio.
In questi tre anni, le condizioni di salute di Ghanem, che soffre di diabete, malattie ossee e della cute, sono diventate gravi. Le autorità di Badr 1 continuano a negargli cure mediche adeguate in carcere e il ricovero in ospedale.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21