“Coraggio”, parola chiave a Le vie del giornalismo di Castagneto Carducci

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Flavio Fusi, Lorenzo Tosa, Graziella Di Mambro, Sigfrido Ranucci, Jacopo Storni, Rita Mattei sono i protagonisti delle Vie del Giornalismo 2024, all’insegna del Coraggio

Coraggio è infatti la parola chiave scelta per Le vie del giornalismo edizione 2024 che ha preso il via sabato 27 luglio alle 21,15 nella piazzetta della Gogna, a Castagneto Carducci(LI). “Un programma ricco e vario, con professionisti di grande valore.- così Sandra Scarpellini, sindaca di Castagneto Carducci nell’introdurre la nuova edizione- Le Vie del Giornalismo è una rassegna ormai consolidata e sempre più attenta a cogliere le voci di donne e uomini protagonisti dell’informazione e della comunicazione, occhi sulla società e su quanto accade nel mondo; stavolta all’insegna del Coraggio”. La rassegna di incontri con personaggi della carta stampata e non solo, diretta dalla giornalista Elisabetta Cosci e realizzato dal Comune di Castagneto Carducci, in collaborazione con la cooperativa Eda, è partita con Flavio Fusi e “La ballata delle frontiere. Storie dal secolo belva”. Inviato RAI, Volto storico del TG3, ha seguito tra l’altro la caduta del muro di Berlino. Nel 1994 fu lui ad annunciare in diretta, e quasi in lacrime, l’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Corrispondente Rai da New York e poi da Buenos Aires, con riferimento per l’intera America Latina, è stato capo della redazione esteri del TG3, conduttore e inviato della RAI. Testimone e cronista delle più importanti crisi internazionali degli ultimi anni, Flavio Fusi dischiude i suoi taccuini di appunti ed è come affacciarsi da una terrazza pericolante sull’orlo di un secolo che divora. Atterriamo con lui su un pianeta di conflitti a bassa intensità che poi deflagrano, come a Gaza. Dalla dissoluzione del fianco orientale dell’Europa alla gola squarciata tra Nord e Sud del
mondo, l’autore guarda ai milioni di esseri umani spinti oltre le frontiere dal secolo belva: antiche frontiere che esplodono e frontiere nuove che sorgono, frontiere non scritte, terre di mezzo e grandi fiumi-frontiera, tra illusioni, nuove schiavitù e massacri. Domenica 28
luglio, alla stessa ora,  ospite della rassegna è stato Lorenzo Tosa con “Vorrei chiederti di quel giorno. Vita e morte di un ragazzo che era mio padre”: Un racconto spietato e tenero, composto di silenzi e urla rabbiose, di presenze, assenze e abbandoni. Un cerchio che si chiude, nella salvezza che solo il conoscere può garantire, avvicinandosi un pezzo alla volta «a quell’utopia che chiamiamo anche verità». Lorenzo Tosa porta avanti un’inchiesta sul  padre, Bruno, morto suicida il 2 aprile 1986. Lorenzo all’epoca aveva solo due anni e mezzo, non può ricordare ma può ricostruire la vicenda attraverso un lungo viaggio per ricomporre i pezzi di una storia finora taciuta in un’operazione di omissione messa in atto dalla sua famiglia. Lorenzo Tosa giornalista professionista, da anni scrive su alcune delle principali testate italiane di politica, attualità, cronaca, sport. È stato direttore di “Next Quotidiano” e attualmente collabora in Italia con “Style Magazine”, periodico del “Corriere della Sera”, e in Francia con “Radici”, oltre a curare la comunicazione per start-up innovative, enti no-profit e terzo settore. Esperto di comunicazione politica e social, con circa 740.000 follower e 1,2 milioni di persone raggiunte ogni mese, è il secondo giornalista più seguito in Italia. Le vie proseguono venerdì 2 agosto con Jacopo Storni e il suo “Tiziano Terzani mi disse.” Jacopo Storni, giornalista scrive su Corriere della Sera e Redattore Sociale. Si occupa di tematiche sociali attraverso reportage e video-inchieste. Ha scritto vari libri sul tema immigrazione, tra i quali, Fratelli, viaggio al termine dell’Africa (Castelvecchi editore), in cui ha raccontato la sua prigionia in Etiopia e l’amicizia fraterna con Mohamed, suo compagno di cella somalo. “Tiziano Terzani” mi disse è un ritratto inedito dello scrittore e giornalista, attraverso i suoi luoghi dell’anima. Sebbene la sua figura venga associata spesso all’Oriente, ci sono angoli di Toscana che sono parte integrante del suo spirito. Un viaggio lungo le strade e i sentieri dove Terzani ha cominciato a interrogarsi sul mondo, sulla vita, un percorso lontano dagli stereotipi dello scrittore guru, ma radicato nell’essenza di un uomo irrequieto, fragile e forte, perennemente alla ricerca di un altrove ma tenacemente ancorato al richiamo delle sue radici. Il libro ha la prefazione di Angela Terzani Staude. Sabato 3 agosto l’appuntamento è con la giornalista Graziella Di Mambro e il suo “Non è il mio tempo” ispirato a un fatto di cronaca accaduto negli anni ΄30 in un minuscolo centro del Lazio. Un evento che ha coinvolto un’intera comunità che, a dispetto delle leggi dell’epoca, ha assolto la “peccatrice”. La protagonista di questa storia ha votato al referendum del 1981 per il mantenimento della legge 194. Mercoledì 7 agosto il festival si sposta nella più capiente piazza del Popolo, sempre a Castagneto per accogliere Sigfrido Ranucci con il suo libro La scelta, in cui per la prima volta un giornalista da anni coraggiosamente in prima linea per la difesa della libertà dell’informazione, racconta se stesso e il suo lavoro. L’ultimo appuntamento sarà venerdì 9 agosto con Rita Mattei, in piazza della Gogna con due libri, la sua ultima pubblicazione Scusate il disturbo, un libro drammaticamente bello, dedicato a tutti quei bambini vittime delle violenze del mondo e Ninna nanna, una storia d’amore e di mafia, la storia di Carmelina, una donna giovane, bella, forte, moglie del numero 2 di Cosa Nostra, cresciuta a pane e mafia: era mafioso suo padre, lo sono i suoi fratelli, suo marito. Le stragi che negli anni Novanta sconvolgono Palermo e l’Italia intera la costringono a riflettere sulla vita, sul dolore, sui lutti, sul codice
d’onore, la vendetta, l’omertà. Il pentimento del fratello Alessandro, primo “sbirro” dei
corleonesi, è un disonore per la famiglia. E una condanna: il tradimento si paga con la vita.
Rita Mattei storica giornalista Rai, ha lavorato al Tg2 e al Tg3, come inviata speciale e poi
come capo redattrice della cronaca nazionale. Si è occupata prevalentemente di cronaca
nera e giudiziaria, realizzando inchieste, reportage, dossier su mafia, camorra e

’ndrangheta. Per quarant’anni ha raccontato la mafia e come è cambiata. Ha lavorato a
“Lezioni di mafia”, programma della Rai ideato da Giovanni Falcone e Alberto La
Volpe. È docente alla Scuola di giornalismo di Urbino.
L’ingresso agli incontri è gratuito.


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