Cinecittà, nuovo Consiglio di Amministrazione, tra conflitti di interessi ed (in)opportunità politica

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Il “caso” emblematico Manuela Cacciamani (amministratrice delegata) e Chiara Sbarigia (presidente). Troppi intrecci tra “pubblico” e “privato”

Nell’intervento dell’Istituto italiano per l’Industria Culturale IsICult sulle colonne di “Articolo21” di ieri l’altro martedì 16 luglio, anticipavamo (in assoluta anteprima) la composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione di Cinecittà, ed agganciavamo questa procedura non trasparente a quel che (non) sta avvenendo in relazione alla composizione del Consiglio di Amministrazione della Rai: vedi “Articolo21” del 16 luglio 2024, “Dalla Rai a Cinecittà: vecchie e nuove lottizzazioni della partitocrazia”).

Puntualmente, ieri pomeriggio, mercoledì 17 luglio, s’è concretizzato quel che prevedevamo e l’Assemblea dei Soci, ovvero del socio (il Ministero dell’Economia e Finanze ma di fatto il Ministero della Cultura) ha formalizzato la nomina per cooptazione dei 5 membri del Consiglio.

Si tratta – come scrivevamo due giorni fa – di 5 consiglieri: Manuela Cacciamani come “Amministratore Delegato”, Chiara Sbarigia come “Presidente”, Giuseppe De Mita ed Isabella Ciolfi ed Enrico Cavallari come “Consiglieri di Amministrazione”.

Questa scelta è avvenuta sulla base di una logica ormai purtroppo consolidata in Italia, qual è l’“intuitu personae”, ovvero la cooptazione totalmente discrezionale a cura del Principe di turno (si ricordi che la rubrica indipendente che IsICult cura sul quotidiano online “Key4biz” si intitola non a caso “ilprincipenudo”…).

Questo caso emblematico di lottizzazione messa in atto dalla partitocrazia con i vecchi metodi del passato non ha registrato alcun dissenso da parte dei partiti di opposizione, o delle associazioni degli autori o di altri soggetti della società civile: anni fa, decenni fa, una simile dinamica avrebbe suscitato proteste, petizioni, interrogazioni parlamentari…

Silenzio totale anche da parte dei media, sebbene va segnalato che “Box Office” (testata specializzata del gruppo editoriale eduesse, guidato da Vito Sinopoli) così ha commentato, ieri sera, le nuove nomine (non entrando nel merito di 3 consiglieri privi di competenza tecnica ed esperienza professionale nel settore cine-audiovisivo):

Box Office” 17 luglio 2024:

“(…) I doppi incarichi di Sbarigia (in Cinecittà ad Apa) e di Cacciamani (in Cinecittà e Anica) non sono privi di conflitti di interesse, ma potrebbe essere solo una questione di tempo affinché entrambe li risolvano. (…)”.

La rassegna stampa e mediale di oggi non dedica particolare attenzione alle nomine, anzi è stata assai modesta, se non con un lungo e (molto) benevolente articolo di Gloria Satta, una paginata intera o quasi sul quotidiano romano “Il Messaggero”, intitolando “Cinecittà, gli azionisti scelgono Cacciamani per il dopo Maccanico”. Gli “azionisti”? Insomma, evitiamo schermature rituali: si tratta del Ministro Gennaro Sangiuliano (Fratelli d’Italia) d’intesa con il Ministro Giancarlo Giorgetti (Lega).

È giunta notizia che le nostre osservazioni sulla discrezionalità autocratica del Ministro, così come sul rischio di conflitti di interessi e comunque inopportunità politica abbiano provocato perplessità: qualcuno si sarebbe addirittura domandato se quel che abbiamo scritto, rispetto agli assetti societari delle imprese nelle quali è coinvolta la neo Amministratrice Delegata di Cinecittà Manuela Cacciamani, fosse basato su fonti validate.

La domanda è legittima (almeno per chi non conosce le metodiche di IsICult, che è un laboratorio di ricerca specializzato ma al contempo un laboratorio di giornalismo investigativo).

Tutte le informazioni proposte nell’intervento su “Articolo21” sono state validate, e sono peraltro di fonte pubblica, istituzionale o meno, a partire dal Registro della Imprese delle Camere di Commercio (Unioncamere). Il nostro stile è lo stesso – si parva licet – di “Report” di Sigfrido Ranucci (e prima di Milena Gabanelli): prima di manifestare critiche di sorta, documentarsi accuratamente.

In ogni caso, esiste una storia pregressa nell’esperienza imprenditoriale (e politica) di Manuela Cacciamani, dalla produzione di spot per la campagna elettorale della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni (attraverso un’altra sua società, ovvero la Direct 2 Brain, partecipata al 50 % dalla One More Pictures) alla cura delle attività “social” dell’iniziativa ministeriale tanto cara alla Sottosegretaria leghista Lucia BorgonzoniCinema Revolution”, per la promozione del cinema in sala in estate (e questo lo scrive oggi la stessa Gloria Satta su “Il Messaggero”).

Insomma, è un dato di fatto oggettivo che la neo Presidente di Cinecittà è una donna di impresa, molto attiva sia per sé sia per la “lobby” Anica, di una cui unione è stata Presidente fino a… “ieri”.

Non è sufficiente dimettersi da un incarico, cedere le quote di una società… per dimostrare di essersi liberati da interessi privati.

La questione non è soltanto di latente “conflitto di interesse” ma di “opportunità politica”, considerando gli “intrecci” in essere (o che erano in essere… fino a “ieri”).

Ieri sera, la Sottosegretaria leghista ha dichiarato con il suo solito entusiasmo: “Cacciamani e Sbarigia, due donne al vertice di Cinecittà per vincere le sfide del futuro… sono certa che svolgeranno al meglio questo avvincente e insieme complesso compito”.

Prevedibile.

Dichiarazione prevedibile, dato che Chiara Sbarigia è notoriamente la sua consigliera di fiducia, e Cacciamani ha già lavorato anche per il Ministero della Cultura, di cui Lucia Borgonzoni è Sottosegretaria ed ha collaborato direttamente ad iniziative fortemente sostenute dalla senatrice.

E provoca un sorriso un lungo comunicato stampa diramato dall’Anica, oggi giovedì 18, a commento (plauso) per la nomina della propria associata (e già Presidente di Unione) Manuela Cacciamani

Ha dichiarato il Presidente Francesco Rutelli: “la scelta del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano di designare Manuela Cacciamani al vertice di Cinecittà merita apprezzamento per le caratteristiche di professionalità, la biografia personale e le esperienze imprenditoriali ed organizzative di Manuela. A nome di Anica, ringrazio Manuela Cacciamani per la capacità dimostrata nel creare un’aggregazione di circa trenta aziende che animano le frontiere della creatività legata a tecnologie digitali e Ia, e la crescita dei talenti che, attraverso l’audiovisivo e il web, si rivolgono a decine di milioni di persone. In particolare, sottolineo la sua ostinata dedizione civile, che da anni permette di realizzare campagne per l’alfabetizzazione di molti giovani, e di contrastare pericoli e trappole che danneggiano bambini e ragazzi sul web”.

Prevedibile.

D’altronde fino a… “ieri”, Cacciamani era Presidente dell’Unione Editori e Creators Digitali dell’Anica, ed anche socia dello stesso Rutelli in Videocity srl, società che opera nell’ambito della gran kermesse “Videocittà”, ideata e guidata dall’ex Sindaco di Roma…

A sua volta, Manuela Cacciamani scrive al socio e amico Rutelli, nella sua lettera di dimissioni da presidente dell’Unione Editori e Creators Digitali Anica: “desidero esprimere la mia più sincera gratitudine per la fiducia e il supporto che mi avete dimostrato durante il mio mandato. È stato un onore e un privilegio lavorare con tutti voi, e sono orgogliosa dei traguardi che abbiamo raggiunto insieme. Sono fiduciosa che l’associazione continuerà a prosperare e a perseguire con successo la sua missione. In attesa dell’assemblea che nominerà il nuovo Presidente, le attività potranno proseguire sotto la guida del vice Presidente vicario Carlo Rodomonti, e la vice Presidente Anna Manzo a cui rinnovo i miei ringraziamenti per il supporto concreto che hanno dato durante il mio mandato”.

Nulla segnala Cacciamani in relazione all’esigenza di cedere le quote della sua One More Pictures srl, ma immaginiamo ciò avverrà presto (come auspica anche “Box Office”), se non è già avvenuto in queste ore.

Da segnalare peraltro che i due “eredi” di Cacciamani in Anica sono entrambi in stretti rapporti collaborativi-professionali-imprenditoriali con lei: Carlo Rodomonti è Responsabile Marketing Strategico e digital di Rai Cinema, società che è partner della One More Pictures nelle attività di Cacciamani nell’ambito della Virtual Reality; Anna Manzo è Head of the Jackal Management in Ciaopeople, società specializzata nella produzione di contenuti, anch’essa partner della One More Pictures…

A proposito di (ulteriori) intrecci…

Che dire… della One More Pictures srl che nel 2023 ha vinto un importante bando del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) denominato “5G Audiovisivo”, con un progetto denominato “The Jackal Meta-Show” (quattro attori, due robot, “infiniti universi”…) un’iniziativa in collaborazione con Tim, RaiCinema (appunto) e The Jackal (appunto, bis), Giffoni Innovation Hub, ed altri, che ha beneficiato di un contributo ministeriale da 1,5 milioni di euro?

E che dire… dell’iniziativa della One More Pictures srlLa Realtà che non esiste. La galassia digitale al servizio della scuola”, che è uno dei progetti che ha vinto ieri il bando Ministero della Cultura-Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mic-Mim) “Cips” alias “Cinema e Immagini per la Scuola”, beneficiando un contributo di 82.500 euro?!

E che dire… della One More Pictures srl curatrice dell’evento che si terrà dopodomani 20 luglio a Bologna, “Marconi Live! Rendere visibile l’invisibile”, in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, iniziativa organizzata da Cinecittà in collaborazione con il Comitato Marconi? Si tratta di “Marconi. Alive – Rendere Visibile l’Invisibile”, definito come “spettacolo multimediale immersivo tra scienza, musica, danza e arti”… L’evento, che beneficia di un budget di qualche centinaio di migliaia di euro, è organizzato da Cinecittà (utilizzando sovvenzioni del Ministero della Cultura) ed è affidato alla… One More Pictures. Domani a Bologna (città molto cara alla Sottosegretaria), Cacciamani interverrà come Presidente di Cinecittà o come libera imprenditrice?!

Potremmo continuare a lungo… Il dossier, volendo approfondire, è ricco e gustoso.

Precisiamo: l’esperienza professionale ed imprenditoriale di Manuela Cacciamani non è assolutamente in discussione: nonostante la “giovane” età (per l’Italia gerontocratica), 48 anni, può indiscutibilmente vantare un ricco curriculum. E senza dubbio ricca, molto ricca, è la sua rete relazionale.

La questione che qui si pone è di opportunità, politica ed istituzionale.

Riportiamo quel che scrivevamo ieri l’altro su queste colonne… Manuela Cacciamani ha fondato nel 2006 la società di produzione One More Pictures srl (che ha intensi rapporti – tra gli altri – sia con la Rai sia con il Ministero della Cultura; ha prodotto anche i film diretti da Giulio Base, marito della potente “pr” Tiziana Rocca), ma è (stata, fino a ieri) anche Presidente dal 2021 dell’Unione Editori e Creators Digitali della “lobby” Anica, guidata da Francesco Rutelli.

E che dire della sua neo-collega Chiara Sbarigia, confermata ieri Presidente di Cinecittà per un altro triennio?!

Chiara Sbarigia (già Presidente di Cinecittà per scelta dell’ex Ministro Dario Franceschini) è da un anno anche Presidente dell’Associazione dei Produttori Audiovisivi – Apa, lobby delle principali società di produzione del settore (è subentrata a Giancarlo Leone). Siede anche nel Consiglio di Amministrazione di Apa Servizi srl, società controllata dall’Apa (associazione), anche se curiosamente non lo dichiara nella sezione “trasparenza” del sito web di Cinecittà (vedi “Key4biz” del 5 luglio 2024, “Anica e Apa ai vertici di Cinecittà ed il Consiglio di Stato boccia il ricorso sull’elezione del Cda Rai”).

Tornando alla neo Ad… Manuela Cacciamani ha fondato e guida una società di produzione che va a gonfie vele, qual è One More Pictures srl, passata dai 3,8 milioni di euro di ricavi del 2022 a 6,8 milioni del 2023 (con un incremento dell’80 % circa in un anno soltanto), beneficiando di contributi pubblici per 2 milioni di euro nel 2023. La sua vicinanza politica alla destra e soprattutto alla Premier ha radici lontane, avendo contribuito agli spot di campagne elettorali di Giorgia Meloni fin da dieci anni fa (in occasione delle elezioni politiche regionali del febbraio 2013) ed avendo collaborato con la attuale Premier quando era Ministro della Gioventù – dal 2008 al 2011, con Silvio Berlusconi premier – producendo tra l’altro nel 2021 uno spot pubblicitario per una campagna a favore delle aziende che intendevano assumere giovani genitori disoccupati (spot prodotto attraverso la Direct 2 Brain srl, partecipata al 50 % dalla One More Pictures srl).

Tra l’altro, la One More Pictures di Manuela Cacciamani (e di Gennaro Coppola, suo compagno) controlla anche il 50 % delle quote di Videocity srl – come abbiamo segnalato – assieme ad Esperienza Italiana – Italian Experience srl di Francesco Rutelli (Presidente dell’Anica). Esperienza Italiana – Italian Experience srl è la società che, a sua volta, controlla l’80 % di Videocittà srl (il restante 20 % è di Anica Servizi srl), che organizza dal 2017 la kermesse di Videocittà (ideata da Francesco Rutelli), giunta alla settima edizione e conclusasi ieri sera domenica 6 luglio (la società è presieduta da Rutelli ed ha Francesca Medolago Albani – Segretaria Generale di Anica – ed il commercialista Walter Ventura come consiglieri). Videocittà srl ha registrato nel 2023 ricavi per 1,1 milioni di euro, a fronte dei 751mila euro del 2022, e dichiara di aver percepito 331mila euro di contributi pubblici…

E concludevamo, ieri l’altro: sicuramente Manuela Cacciamani, venendo cooptata come Ad di Cinecittà, andrà a cedere le quote della sua società (delle sue società: One More Pictures srl, Direct 2 Brain srl, Videocity srl…), così come riteniamo Chiara Sbarigia andrà a cedere le sue quote in Apa Servizi srl, oltre a dimettersi da Presidente della “lobby” dei produttori audiovisivi Apa…

Non basta però liberarsi da questi vincoli formali per poter garantire indipendenza e terzietà.

In entrambi i casi, la oggettiva criticità è evidente, il grave conflitto di interessi latente…

Andrebbero evitati questi “intrecci” tra la sfera privata e la sfera pubblica, soprattutto quando si ha a che fare con soggetti imprenditoriali o associativi che beneficiano di contributi dello Stato.

E peraltro Manuela Cacciamani è stata “cooptata” (con relazioni nelle segrete stanze del Palazzo), senza che risulti una sua pubblica dichiarazione (una) su quella che dovrebbe essere la funzione (istituzionale, di grazia!) di Cinecittà nel sistema audiovisivo e culturale nazionale. Quale idea di Cinecittà? Quale strategia?! Non è dato sapere.

La fiducia (politica e personale…) prevale sul progetto (la strategia, l’idea…). Basta la prima, il secondo è accessorio.

Da segnalare infine la inconsueta totale assenza di presa di posizione e di dichiarazioni del Ministro Gennaro Sangiuliano. Silenzio totale. Dinamica veramente molto curiosa, perché – in casi come questo – un augurio, anche soltanto rituale, viene manifestato. E peraltro c’è la sua firma sul decreto di designazione di Cacciamani e Sbarigia e dei 3 “Carneadi” (almeno nel settore cine-audiovisivo) nel Cda di Cinecittà.

È però oggi intervento (a mo’ di supplente? a mo’ di garante della benedizione partitocratica? “motu proprio” per mettere il cappello sulle nomine?) il Presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone (che è anche e Responsabile Nazionale Cultura e Innovazione di Fratelli d’Italia), che ha simpaticamente dichiarato: “auguri a Manuela Cacciamani, la ‘bambina di Cinecittà’, e al Presidente Sbarigia, ottima riconferma. Grazie a Nicola Maccanico per il lavoro svolto. Come racconta il docufilm di Raiplay ‘la bambina di Cinecittà’, Manuela Cacciamani, oltre ad essere imprenditrice geniale ed affermata, è cresciuta a Cinecittà fin da piccola: una bella storia italiana di una bambina con i suoi sogni e con le sue aspirazioni che ha respirato l’atmosfera magica di Cinecittà e che oggi arriva al vertice. Ottima scelta del Ministro Sangiuliano e del Sottosegretario Borgonzoni. Collaboreremo da subito come Commissione Cultura della Camera per sostenere l’azione di ulteriore rilancio già avviata da Nicola Maccanico, che ringraziamo per il lavoro svolto”.

Testuale: “la bambina di Cinecittà”… “imprenditrice geniale” (sic).

Ciò basti… per mettere la ciliegina sulla ennesima torta della partitocrazia.

Possibile che Cinecittà venga affidata alle “lobby” Anica ed Apa nel silenzio dei più?!

[ Note: questo articolo è stato redatto senza avvalersi di strumenti di “intelligenza artificiale. ]

(*) Angelo Zaccone Teodosi è Presidente dell’Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult (www.isicult.it) e curatore della rubrica IsICult “ilprincipenudo” per “Key4biz” e collaboratore di “Articolo21”

 


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