Ieri sera, Andrea Joly, giornalista de La Stampa, è stato vigliaccamente aggredito in via Cellini, all’esterno dell’Asso di Bastoni, un covo di simpatizzanti e militanti neofascisti. Un filmato girato dallo stesso Joly, che si trovava lì per caso, documenta il momento in cui un gruppo di attivisti lo avvicina chiedendogli: «Sei dei nostri?», per poi scagliarsi contro di lui non appena realizzano che Joly non ha nulla a che fare con loro.
Da una prima ricostruzione, si apprende che fuori dal locale era in corso una festa di CasaPound, con fumogeni e fuochi d’artificio a sottolineare la loro arroganza. Joly è stato minacciato e costretto a consegnare il suo smartphone; quando ha tentato di allontanarsi, è stato preso a calci, fatto cadere e poi nuovamente colpito a terra. Il giornalista è stato così costretto a recarsi in ospedale per farsi medicare.
Le indagini sono ora nelle mani degli agenti della Digos, che stanno esaminando i filmati per identificare gli aggressori.
**Comunicato della direzione de La Stampa:**
Un episodio grave, gravissimo, che non solo limita la libertà di stampa, ma che pretende di restringere lo spazio pubblico, che appartiene a tutti, a luogo in cui a imporsi è solo la legge della violenza, della sopraffazione e dell’arbitrio.
Per questo l’aggressione a Joly ci riguarda tutti. E quello che è successo l’altra notte ci spinge a ribadire una volta di più che gli unici valori a cui dobbiamo ispirarci sono quelli della democrazia e del rispetto.
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