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Anche oggi la penna di Andrea avrebbe contribuito a smascherare falsità e bugie

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A Bologna il 19 luglio 2024 davanti al Museo per la Memoria di Ustica, ricorderemo un anno dalla scomparsa di Andrea Purgatori con il Concerto del Duo Francesco Cafiso e Alessandro Lanzoni, in collaborazione con il Bologna Jazz Festival.
Saremo vicini, proprio in quel Parco, anche al Muretto di Andrea, che abbiamo inaugurato il 1 febbraio scorso, nel giorno del suo compleanno, che rende possibile “la lettura”, con un QR code di accesso, di tutti gli articoli del Corriere delle Sera, da lui dedicati alla vicenda di Ustica.
Oggi come oggi è davvero necessario ricordare uno straordinario giornalista d’inchiesta che con professionalità e intelligenza ha percorso le vicende più importanti della storia recente del nostro Paese.
Voglio anche ricordare però uno straordinario amico che ha voluto essermi vicino in questi lunghi anni di battaglia e di impegno per la ricerca della verità sulla strage di Ustica.
Ricordo come i suoi articoli sono sempre stati un incitamento, ma anche una fonte di speranza.
Bisogna pur dire che tutto l’impegno professionale di Andrea e il “ Muro di Gomma” hanno segnato profondamente la vicenda di Ustica e l’ hanno collocata adeguatamente nella cronaca e nella storia del nostro Paese..
L’importanza di Andrea è quella di aver saputo mantenere il dubbio, il tarlo e cercato in tutti i modi di far emergere la verità.

Non c’è dubbio che proprio oggi mi manca Andrea, il giornalista Andrea, non soltanto per la nostra vicenda, ma per la situazione complessiva dell’informazione nel nostro Paese.
Vedo troppa voglia di imbavagliare la stampa, di condizionarla, di piegarla ai voleri dei più potenti e di chi governa, vedo condizionato sempre più il ruolo dell’informazione del servizio pubblico e vedo troppo spesso sulla stampa emergere l’obbligo ad una “par condicio” che condiziona la rappresentazione della verità.
Per quanto riguarda la vicenda di Ustica, voglio denunciare il silenzio imbarazzante della Magistratura e un tentativo tutto politico di riscrivere la storia.
Certamente la penna di Andrea avrebbe contribuito a smascherare falsità e bugie, non avrebbe permesso, argomentando efficacemente, che tornassero ipotesi smentite da anni di ricerche e perizie.
Bisogna pur ammetterlo, quando manca una figura di grande riferimento, tutte le narrazioni ne soffrono!


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