“Dalla primavera del 2024 il gruppo Agende Rosse di Reggio Emilia e Provincia ha avviato un percorso di approfondimento sul tema dei beni confiscati alla criminalità organizzata sul territorio della provincia di Reggio Emilia. Riteniamo che Libera e CGIL abbiano fatto bene ad esprimere cautela circa la volontà del Comune di Brescello a mettere in affitto alcuni appartamenti confiscati alla ‘ndrangheta sul territorio comunale e di vigilare affinché questi beni non ritornino nella disponibilità “di soggetti vicini alle cosche”. Libera e CGIL, in una nota consegnata alla stampa, definiscono “delicata” la scelta del comune di affittare i beni e apprezzabile quella di destinare il ricavato degli affitti per fini sociali. Su questo tema però sorgono spontanee alcune domande. La prima riguarda l’utilizzo dei ricavi a fini sociali degli eventuali affitti. Ciò che CGIL e Libera definiscono “apprezzabile”, non è forse un obbligo di legge? La seconda domanda invece riguarda le finalità cosiddette lucrative che nella fattispecie riguarda lo strumento della locazione, scelto dal comune di Brescello. A tal proposito ci chiediamo attraverso quali valutazioni il Comune ha scelto la strada della locazione, e se a questa scelta si è arrivati solo dopo aver valutato l’impossibilità di destinarli per altre ragioni sociali o istituzionali. Vige un obbligo di trasparenza sui beni confiscati, il cui elenco deve essere pubblicato sul sito del comune e aggiornato a cadenza mensile tramite un apposito schema scaricabile dal sito dell’ ANSBC (Agenzia Nazionale per i Beni Confiiscati). Ad oggi sul sito del Comune di Brescello, non sembra fruibile un elenco aggiornato dei beni secondo lo schema succitato dove, tra le varie informazioni, devono essere elencati i dati identificativi del concessionario, gli estremi dell’atto di concessione, l’indirizzo e il numero civico del bene. Attualmente, sul sito del Comune di Brescello è presente un elenco aggiornato a novembre del 2022. Se queste informazioni fondamentali non sono fruibili al pubblico, come può la cittadinanza proporre progetti finalizzati al riutilizzo dei beni o, ancora meglio, vigilare che questi non vengano occupati abusivamente o vandalizzati? Infine, se questo argomento, come sottolineano Libera e CGIL, non è passato per la Commissione Consigliare Mista per la Legalità di Brescello, a cosa serve aver costituito un organismo così importante? Ad organizzare solo eventi? Pur non facendo parte della Commissione per la Legalità di Brescello, ci sentiamo di suggerire al Presidente della Commissione e ai componenti di rendere fruibile uno schema dei beni aggiornato sul sito del Comune e di dotarsi di un regolamento comunale sui beni confiscati; inoltre sarebbe opportuno fare advocacy sul tema dei beni, allargando il tavolo alle associazioni, alle aziende di servizi, alle pro loco, alla parrocchia e altri portatori di interesse presenti sul territorio che potrebbero proporre progetti e idee per il loro utilizzo, magari tenendo un canale aperto con l’amministratore giudiziario. Suggerimenti concreti e importanti da attuare fin dalla prossima seduta, certamente più urgenti che continuare a limare e a riformulare il regolamento della Commissione. Crediamo che il tema del riutilizzo dei beni costituisca un elemento fondamentale per dare un senso forte alla lotta alla criminalità organizzata e ai loro affiliati presenti sul territorio. Le amministrazioni hanno il dovere civico e politico di coinvolgere i cittadini nella scelta della destinazione dei beni confiscati, come elemento di partecipazione e riattivazione della politica nei territori. Politica non intesa nel senso di interessi di partito o di gruppi particolari, ma come categoria nobile dell’agire collettivo”.
(Documento del Movimento Agende Rosse Rita Atria di Reggio Emilia e Provincia)