Una perfetta sinergia tra pubblico e privato. C’è una fermata del bus del tutto particolare, a Ronchi dei Legionari. E’ quella realizzata, almeno 30 anni fa, dall’amministrazione comunale lungo via Dante Alighieri e nella quale, dal 16 ottobre del 2020, campeggia un grande murales dedicato a Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese assassinata nel 2017. Da qualche giorno la struttura è stata totalmente rimessa a nuovo. L’artista che ha realizzato l’opera, Massimo Racozzi, ha risistemato il murales, il servizio tecnico comunale ha disposto la realizzazione della guaina impermeabilizzante sulla copertura, mentre il consigliere comunale Andrea Pisaniello, assieme all’amico, Francesco De Paoli, hanno ritinteggiato tutta la struttura, anche grazie alla collaborazione di Ecofiniture che ha messo a disposizione tutto il materiale. “Desidero ringraziare tutti gli attori di questa operazione – ha detto il presidente di Leali delle Notizie, Luca Perrino – perché ora questa che è decisamente più di una fermata del bus è un perfetto biglietto da visita per la città e per il messaggio che abbiamo voluto dare con l’inaugurazione del murales ad una giornalista cui, tra le altre cose, è stato anche dedicato un premio in occasione del Festival del Giornalismo. Un grazie particolare, accanto a quello che rivolgo ad Andrea e Francesco, va al sindaco, Mauro Benvenuto, al responsabile del servizio tecnico, Marco Portelli ed all’amico Renzo Rivetti”. Racozzi ha realizzato attraverso un collage di 700 frammenti di articoli di giornale il volto e il corpo di Daphne. Gli articoli sono scritti nelle diverse lingue europee proprio perché ha voluto mettere in evidenza come la libertà di stampa sia un tema che non ha confini». L’artista ha ritratto Daphne sorridente per indicare la forza e il coraggio che ha dimostrato la giornalista nel raccontare la verità, nonostante le continue minacce e intimidazioni che aveva ricevuto negli ultimi mesi della sua vita. In basso a sinistra è stata inserita inoltre con i caratteri giornalistici la frase di Daphne: “Di’ la verità anche se la tua voce trema”.