Pnrr: all’appalto. Ancora debiti per opere inutili

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Forse, se i circa diecimila spettatori delle gare di bob alle olimpiadi invernali italiane pagheranno almeno ottomila euro ciascuno, potremo rientrare nella spesa. Questo perché per ripristinare la pista olimpica dello sport nordico ci vorranno solo Ottanta milioni di euro (!). Da sempre i grandi appuntamenti sportivi sono origine di grandi appalti e grandi debiti. Molti ricorderanno “Italia ‘90” i mondiali che ebbero centinaia di miliardi di spese motivate con il ritorno turistico dei mondiali di calcio. Tutte enormi menzogne perché anche i bambini sanno che gli sportivi creano un turismo “mordi e fuggi”, dove non si prevede alcun pernottamento, ma voli charter a/r + biglietto, le uniche spese degli sportivi sono birre e alcolici. Forse sono più i danni. In Italia si ripetette la truffa con le Olimpiadi invernali del 2006. La Grecia è fallita “grazie” alle precedenti olimpiadi estive del 2004.

Siamo sconcertati dalla pressoché assoluta inutilità delle opere previste con il tanto decantato PNRR. Il bello di questi appalti è che sono opere scollegate ed estemporanee, per le quali si opera sempre in regime urgenza e deroga ai regolamenti degli appalti, più o meno in vigore.

Oltre al PNRR, anche le somme per le olimpiadi invernali, pari a 3,6 miliardi di euro, faranno aumentare il debito pubblico che invece l’Europa vorrebbe che noi riducessimo. Non contenti del buco dei tanti “Bonus” si riprende la strada delle opere inutili e costose, soprattutto con il PNRR. Con i Bonus non si è ottenuto nulla di serio, finanziando enormi ristrutturazioni che hanno favorito i benestanti, lasciando insoluto il problema della assoluta carenza degli alloggi. Per i giovani. Anche un organismo di orientamento conservatore come l’OCSE ha serenamente affermato che: “Il caro-case crea denatalità”. L’Organizzazione mondiale si pone solo il problema di future carenze di mano d’opera, ma il dato è più che certo: la mancanza di alloggi non consente ai giovani di formare nuove famiglie. Inutile aspettare i “pulcini” se manca il “nido”. Il problema è che l’edilizia onesta, quella che costruisce o recupera bene le case, ha margini tangentizi molto modesti. Inoltre, gli investimenti immobiliari non speculativi tolgono risorse alla finanza internazionale, nemica dell’edilizia. Meglio allora precipitarsi verso le opere inutili al grido di battaglia: “All’appalto!”


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