Che fine ha fatto la relazione sullo stato di diritto e la libertà dei media in Italia, già pronta e chiusa in un cassetto, proprio per non disturbare il governo italiano?
Gli europarlamentari vogliono sollecitarne la pubblicazione e magari l’invio al Quirinale?
Le istituzioni dei giornalisti intendono preparare un dossier da consegnare al Quirinale con tutte le relazioni internazionali che hanno denunciato il decadimento del pensiero critico e della libertà di informazione in Italia?
Sarà il caso di non dimenticare che le minacce contro la redazione di Fanpage, sono state precedute da decine di querele bavaglio scagliate da esponenti di questo governo contro i vari Saviano, Natangelo, Canfora, Di Cesare, Mottola, Il Domani, Il Fatto, Montanari, Report…per citarne solo alcuni.
Nulla di simile era accaduto prima, neppure in Ungheria.
Tra qualche giorno completeranno l’assalto alla Rai, votando i nuovi vertici con le regole già sanzionate dal Media Freedom Act, approvato dal parlamento europeo.
Subito dopo finiranno di regolare i conti con le poche diversità rimaste, a partire da Report e nel frattempo hanno consumato la vendetta contro Serena Bortone, chiudendo il programma.
Le batoste subite, in Italia e in Europa, invece di spingerli alla riflessione politica, li hanno convinti che la risposta stia nei bavagli, nell’assalto al pensiero critico, nell’’oscuramento delle diversità.
Ora spetta alle opposizioni e a chi crede nella Costituzione antifascista non compiere un solo passo indietro, rafforzare le alleanze, denunciare i soprusi in ogni sede, a partire da quella europea, scendere in piazza, garantire solidarietà e tutela, anche legale, a chi sarà colpito dalla loro intolleranza, dai loro bavagli.
Per queste ragioni siete tutte e tutti invitati alla festa assemblea di Articolo 21 convocata per il prossimo otto luglio alla Casa Internazionale delle Donne a Roma.
Sarà una manifestazione nazionale che metterà insieme imbavagliati, molestati, oscurati, querelati, un primo passo verso una grande manifestazione nazionale a tutela della Costituzione antifascista ,antirazzista, pacifista, inclusiva.
Nel frattempo, ovviamente, ci attendiamo che il Presidente della Repubblica, Mattarella, risponda alla Presidente del Consiglio dei Ministri, Meloni, invitandola ad avere più rispetto per la Costituzione e per la libertà di informazione.