Martedì 18 opposizioni e associazioni unite contro le aggressioni squadriste

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Forse è stata quella coincidenza temporale: la violenza in Parlamento, nel 2024, mentre fuori erano appena terminate (ma non tutte) le manifestazioni per i cento anni dall’assassinio di Giacomo Matteotti per mano delle squadracce fasciste. La Storia che si ripete. Troppe le similitudini per lasciar passare anche questa esternazione di un rigurgito neofascisti chiaro da tempo a molti, in primis ad Articolo 21 che, purtroppo, l’allarme d una deriva orbaniana lo ha lanciato da tempo. Dopo quanto accaduto alla Camera le opposizioni hanno deciso di scendere in piazza, martedì 18, alle 18, manifesteranno unite in risposta agli  episodi di violenza che si sono verificati nelle ultime ore, in particolare ai danni del deputato pentastellato Leonardo Donno, coinvolto in una rissa per aver provato a protestare contro il ddl sull’autonomia differenziata, porgendo una bandiera tricolore al ministro Calderoli. Gli scontri in Aula sono proseguiti anche ieri alla Camera e anche al Senato, alla luce anche delle dichiarazioni del numero due della Lega Crippa, secondo cui cantare ‘Bella ciao’ sarebbe più grave di fare il gesto della Decima Mas.
“Articolo 21 parteciperà alla  mobilitazione di martedì 18 giugno perché è evidente che si sia superato il segno con l’aggressione contro Leonardo Donno che stava esponendo il tricolore. La bandiera è un simbolo di unità e di democrazia e la risposta è stata la violenza. Assurdo e inaccettabile, noi di Articolo 21 non ci stupiamo di ciò che sta succedendo, ma ci stupiamo di chi si stupisce”, ha dichiarato Giuseppe Giulietti, coordinatore nazionale dei Presidi di Articolo 21.
(Nella foto la manifestazione di oggi pomeriggio, che è stata una sorta di prova di ciò che viene annunciato per martedì 18 giugno)


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